Quest'anno, la discussione centrata sulla lineaguida proposta per gli integratori alimentari dal Committee for Nutrition and Special Dietary Foods del Codex Alimentarius (una commissione che stabilisce standard internazionali), ha preso una direzione molto interessante.
Gli RDA sono stati abbandonati come misura di riferimento per stabilire il limite massimo di dosaggio di vitamine e minerali utilizzati negli integratori, adottando il metodo scientifico dell'analisi del rischio per stabilire le scelte che assicureranno la protezione della salute dei consumatori.
Questo cambiamento positivo sembra dovuto anche grazie alle continue pressioni di associazioni di consumatori favorevoli al libero accesso delle vitamine (NHF - La Leva, Friendsoffreedom, Honeri) e dalle proteste contro il Codex organizzate dal Dr. Matthias Rath, promotore di una nuova visione della medicina: La Medicina Cellulare.
Bonn - 3 Novembre 2003
Durante la riunione del Comitato della Nutrizione del Codex (CCNFSDU) di quest'anno, il Sud Africa ha inaspettatamente spinto la discussione verso una nuova visione sugli integratori che accettasse il ruolo vitale della nutrizione nella prevenzione delle malattie e della buona salute.
La proposta del Sud Africa include il riferimento alle malattie da carenza, pero' va oltre, dichiarando "visto che gli alimenti contengono molte sostanze che promuovono la salute e prevengono le malattie croniche, le persone dovrebbero quindi essere incoraggiate a selezionare una sana alimentazione, integrando la dieta con quei nutrienti dei quali e' carente affinche' venga soddisfatto il fabbisogno per la prevenzione delle malattie croniche e/o l'ottenimento del benessere generale, oltre alla prevenzione delle deficienze nutritive."
La proposta ha riscosso il consenso della National Health Federation, un'organizzazione non governativa che rappresenta i consumatori e dal Council for Responsible Nutrition, un gruppo di industrie che producono gli integratori con base negli USA.
Chiunque abbia familiarita' con la nutrizione e l'utilizzo degli integratori nella prevenzione e il mantenimento della salute non mettera' in dubbio l'importante ruolo che gli integratori possono avere nella prevenzione e nel benessere generale, ma per le autorita' sanitarie dell'UE la terra sembra ancora essere piatta. "L'osservatore" dell'Unione Europea presente al Codex, Basil Mathioudakis, ha respinto questa ovvia considerazione asserendo che "gli alimenti non hanno niente a che fare con la prevenzione delle malattie".
E' da notare che i delegati della Commissione avevano ricevuto - durante la stessa sessione - copia di una pubblicazione congiunta della FAO/OMS intitolata: "Diet, Nutrition and the Prevention of Chronic Diseases " (Dieta, Nutrizione e la prevenzione delle malattie croniche), che indica chiaramente che la dieta e la nutrizione, HANNO SI a che fare con la prevenzione. Cosa ne pensate? E' questa semplice incompetenza o la burocrazia europea e dominata da altri, nascosti interessi che hanno a che fare con la nutrizione e la salute? Secondo le vostre conoscenze se la vostra alimentazione e' sbagliata, possono sorgere malattie? se non si mangia, si muore?
In tutti i casi, dopo aver riflettuto su quest'ovvia contraddizione, il presidente della commissione, il tedesco Rolf Grossklaus, ha deciso di ignorare l'innovativa proposta del Sud Africa e di mantenere il vecchio preambolo, "con l'intento di evitare i conflitti", non senza aver ricordato a tutti che secondo la legge, solo le medicine possono trattare, curare e prevenire le malattie. (Povero Ippocrate, povero Linus Pauling , NDR). Ci sforziamo di capire come la nutrizione possa essere considerata inferiore alle medicine per mantenere tutti noi in buona salute.
Un significativo documento preparato dall'Australia introduce il concetto delle analisi scientifiche del rischio per valutare la sicurezza dei supplementi. L'analisi del rischio e' divisa in tre aspetti: la valutazione del rischio, la gestione del rischio e la comunicazione del rischio (risk assessment, risk management, risk communication). Ogni passo ha i suoi propri esperti e la separazione della valutazione del rischio dalle decisioni successive su come gestire e comunicare i rischi, garantisce una maggiore imparzialita' e un approccio piu' scientifico rispetto al passato.
L'analisi scientifica del rischio ha guadagnato importanza nella ultima decade. E' stata sviluppata per studiare e limitare gli effetti delle sostanze tossiche e altri fattori esterni che danneggiano la salute. L'applicazione di questa tecnologia al rischio dei nutrienti implica un approccio leggermente diverso, tenendo in considerazione che i nutrienti sono generalmente benefici e in molti casi sono indispensabili alla vita. Quindi, applicando l'analisi del rischio ai nutrienti, entrambi gli estremi della scala devono essere considerati. Ci sono dei rischi sia nel "poco" cosi' come nel "troppo". Gli opposti estremi devono essere bilanciati e un range ottimale per ogniuno dei diversi nutrienti dovrebbe essere stabilito, escludendo cosi' il rischio di una carenza cosi' come un possibile danno da sovradosaggio.
Seguendo le raccomandazioni dell'Australia, il Comitato ha accettato l'importanza dell'analisi del rischio per il suo lavoro e ha dato vita ad un gruppo di lavoro per elaborare delle specifiche linee guida sull'analisi del rischio e la sua applicazione a questa specifica area d'interesse. Il documento preparato dall'Australia, cosi come altri documenti preparati per la riunione del Comitato Codex sulla nutrizione, possono essere trovati in questa pagina. (L'analisi del rischio e il punto 10 dell'agenda).
Un altro positivo sviluppo di questa riunione annuale del Comitato della nutrizione e' l'eliminazione dell'"opzione RDA" per determinare i possibili limiti di dosaggio per i supplementi (integratori) di vitamine e minerali. Prima di questa riunione, la linea guida conteneva (al punto 3.2.2) l'opzione che "i livelli massimi di ogni vitamina e/o i minerali contenuti negli integratori di vitamine e minerali, per porzione giornaliera di assunzione come suggerita dal produttore, non dovrebbe eccedere il 100% degli RDA stabiliti dalla FAO/WHO".
I dosaggi giornalieri raccomandati (RDA o RDI) sono valori di riferimento per l'intera popolazione e hanno veramente poco a che fare con i bisogni nutritivi individuali di ognuno di noi. Quest'ultimi possono essere molto diversi da persona a persona, e anche nella stessa persona possono variare con l'eta' e come risultante di un'influenza esterna come l'inquinamento, le radiazioni e il clima.
Il Comitato della Nutrizione, accettando la proposta Astraliana di utilizzare l'analisi del rischio, ha concordato che i livelli dell'RDA stabiliti per assicurare un'integrazione minima dei nutrienti vitali e eliminare le deficienze, non dovranno essere utilizzati per determinare il dosaggio massimo per le vitamine e i minerali nei supplementi. Invece, i limiti di dosaggio dovrebbero essere basati su dei dosaggi massimi stabiliti dalla valutazione scientifica del rischio, tenendo conto anche dell'assunzione da altre fonti come la nostra alimentazione giornaliera.
Questo e' un significativo passo in avanti rispetto alle discussioni precedenti, dove diversi paesi considerano gli RDA come un metodo per proteggere i consumatori da "overdose" vitaminiche.
Tradotto da uno scritto di Josef Hasslberger (http://www.newmediaexplorer.org/sepp/)
Ivan Ingrilli'
La Leva di Archimede