Bimbo morto, nessuna reazione allergica
Dall'autopsia le prime risposte Genitori sentiti per un'ora dal pm
Previsti oggi i funerali a S. Giuseppe al Pozzo dove abita la famiglia
di Marco Salvatore
Fonte: La Citta' di Salerno
Non sarebbe stata una reazione allergica, dopo la somministrazione della terza dose di vaccino esavalente, ad uccidere il piccolo Mario, il bimbo di undici mesi che, mercoledì scorso, era morto a distanza di dodici ore dall'iniezione fatta nell'ambulatorio dell'Asl, in viale Crispi.
Dall'autopsia le prime risposte Genitori sentiti per un'ora dal pm
Previsti oggi i funerali a S. Giuseppe al Pozzo dove abita la famiglia
di Marco Salvatore
Fonte: La Citta' di Salerno
Non sarebbe stata una reazione allergica, dopo la somministrazione della terza dose di vaccino esavalente, ad uccidere il piccolo Mario, il bimbo di undici mesi che, mercoledì scorso, era morto a distanza di dodici ore dall'iniezione fatta nell'ambulatorio dell'Asl, in viale Crispi.
E' proprio l'eccessivo tempo trascorso tra la puntura e il decesso a far nascere mille dubbi su questa triste vicenda Ieri pomeriggio, dall'esame autoptico durato circa un'ora e venti minuti ed eseguito nell'obitorio dell'ospedale di San Leonardo dal ricercatore della II Università di Napoli, Luigi D'Ancora (per il pm Marinella Guglielmotti era stato difficile rintracciare un medico legale a Salerno), è rimbalzata questa prima indiscrezione che accrediterebbe l'ipotesi della ''morte in culla''. La Sids, monitorata dall'Istituto Superiore di Sanità, che colpisce bambini in tenera età.
Ma cosa può aver stroncato la vita del piccolo Mario che il prossimo 16 aprile avrebbe spento la sua prima candelina? La risposta giungerà quando il pm avrà in mano i risultati dell'autopsia, intanto ieri il magistrato ha voluto incontrare di persona i genitori del bimbo. Aniello, autista, e la moglie Amalia, operaia, sono stati ascoltati dalla dottoressa Guglielmotti, nella stanza all'ultimo piano della Procura, per circa un'ora.
Poco prima che lo stesso magistrato desse il via libera per riconsegnare la salma del piccolo Mario ai familiari. La coppia, che vive nella frazione San Giuseppe al Pozzo di Cava de'Tirreni, è apparsa ancora sotto choc. I genitori di Mario hanno ripercorso, insieme al pm, quelle drammatiche ore che avevano preceduto la tragedia, ripetendo le dichiarazioni già rese agli uomini del commissariato di Cava. Mercoledì mattina il bambino, che secondo il pediatra che lo seguiva era perfettamente sano, si era sottoposto alla vaccinazione. Quello stesso lotto, poi ritirato in via precauzionale dall'Asl, era stato utilizzato per vaccinare altri dieci bimbi e nessuna aveva accusato problemi. Nel pomeriggio i primi sintomi, con una febbre persistente che, durante la notte, aveva raggiunto anche i quaranta gradi.
Una situazione che, come viene di solito prescritto in questi casi, i genitori avevano affrontato somministrando della Tachipirina. Fino a quando, vedendo che Mario non reagiva più agli stimoli, i genitori non decidono di portare il figlio in ospedale. Ma a Santa Maria dell'Olmo, il piccolo arriverà già morto, avvolto in una coperta di lana. Una tragedia, dai contorni ancora sbiaditi, che non ha portato, al momento, all'emissione di alcuna informazione di garanzia (nonostante l'accertamento irripetibile dell'autopsia). Nessuno dei medici che hanno incrociato l'assurdo destino del piccolo sono stati chiamati in causa dal magistrato.
Oggi è il giorno del dolore, con i funerali che verranno celebrati nella chiesa di San Giuseppe al Pozzo. Ad officiarli ci sarà don Felice Apicella, il parroco che aveva battezzato qualche mese fa il bambino. Toccherà a lui consegnare a genitori e parenti una speranza per trovare la forza di andare avanti.
Ma cosa può aver stroncato la vita del piccolo Mario che il prossimo 16 aprile avrebbe spento la sua prima candelina? La risposta giungerà quando il pm avrà in mano i risultati dell'autopsia, intanto ieri il magistrato ha voluto incontrare di persona i genitori del bimbo. Aniello, autista, e la moglie Amalia, operaia, sono stati ascoltati dalla dottoressa Guglielmotti, nella stanza all'ultimo piano della Procura, per circa un'ora.
Poco prima che lo stesso magistrato desse il via libera per riconsegnare la salma del piccolo Mario ai familiari. La coppia, che vive nella frazione San Giuseppe al Pozzo di Cava de'Tirreni, è apparsa ancora sotto choc. I genitori di Mario hanno ripercorso, insieme al pm, quelle drammatiche ore che avevano preceduto la tragedia, ripetendo le dichiarazioni già rese agli uomini del commissariato di Cava. Mercoledì mattina il bambino, che secondo il pediatra che lo seguiva era perfettamente sano, si era sottoposto alla vaccinazione. Quello stesso lotto, poi ritirato in via precauzionale dall'Asl, era stato utilizzato per vaccinare altri dieci bimbi e nessuna aveva accusato problemi. Nel pomeriggio i primi sintomi, con una febbre persistente che, durante la notte, aveva raggiunto anche i quaranta gradi.
Una situazione che, come viene di solito prescritto in questi casi, i genitori avevano affrontato somministrando della Tachipirina. Fino a quando, vedendo che Mario non reagiva più agli stimoli, i genitori non decidono di portare il figlio in ospedale. Ma a Santa Maria dell'Olmo, il piccolo arriverà già morto, avvolto in una coperta di lana. Una tragedia, dai contorni ancora sbiaditi, che non ha portato, al momento, all'emissione di alcuna informazione di garanzia (nonostante l'accertamento irripetibile dell'autopsia). Nessuno dei medici che hanno incrociato l'assurdo destino del piccolo sono stati chiamati in causa dal magistrato.
Oggi è il giorno del dolore, con i funerali che verranno celebrati nella chiesa di San Giuseppe al Pozzo. Ad officiarli ci sarà don Felice Apicella, il parroco che aveva battezzato qualche mese fa il bambino. Toccherà a lui consegnare a genitori e parenti una speranza per trovare la forza di andare avanti.