Data pubblicazione: 04/03/2004
Fonte: Avvisatore.it
Vade retro Ritalin
dell'On. Mauro Bulgarelli
A questa interrogazione è stato chiamato a rispondere il Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
il Ritalin è un farmaco a base di metilfenidato da molti anni utilizzato in pediatria per la cura di bambini con disturbi dell'attenzione con o senza iperattività (Attention Deficit Hyperactivity Disorder, ADHD); secondo numerose casistiche ufficiali i bambini e gli adolescenti trattati con Ritalin hanno in genere capacità intellettive superiori alla media, sono dotati di spiccata creatività e abilità motoria, sono capaci di fare più cose contemporaneamente;
tuttavia tali qualità, unite alla vivacità manifestata dal bambino, sono spesso ritenute pregiudizievoli per il rendimento scolastico, semplicisticamente interpretate come sintomi di ipercineticità e irrequietezza e, di conseguenza, oggetto di terapia farmacologia;
secondo il dottor F. Baughman (cfr. l'articolo «Making Sense of Ritalin», di John Peanen, Rider's Digest gennaio 2000, pagina 158), sono fra i 6 e i 7 milioni solo negli Stati Uniti i bambini trattati con il Ritalin, e le diagnosi di ADHD sono in aumento in tutto il mondo occidentale (si parla di un raddoppio del numero di diagnosi ogni 3/4 anni negli USA e ogni anno in Inghilterra); addirittura tale disturbo viene oggi spesso diagnosticato a partire dal primo anno di vita, e alcuni medici giungono a prescrivere il Ritalin a bambini ancora lattanti;
ma l'efficacia del Ritalin nella «cura» di queste «patologie» si è dimostrata già da molti anni fallimentare; in una ricerca del 1971 (Mendelson W., Johnson N., Stewart M.A., «Hyperactive children as teenagers: A follow-up study», Journal, of Nervous Mental Disorders, vol. 153, 1971), ad esempio, si sono analizzati 83 bambini a 2-5 anni di distanza dalla diagnosi di ADD o ADHD, e il 92 per cento di essi era stato trattato con Ritalin.
Ecco i risultati:
60 per cento dei bambini erano ancora iperattivi e studiavano poco (la ragione per la quale veniva loro somministrato il Ritalin), ma in più erano diventati ribelli;
59 per cento avevano avuto guai con la polizia; 23 per cento erano stati portati ad una caserma di polizia una o più volte;
58 per cento erano stati bocciati almeno una volta;
57 per cento avevano difficoltà di lettura;
44 per cento avevano difficoltà con l'aritmetica;
78 per cento trovavano difficile restare seduti a studiare;
59 per cento erano considerati dalla scuola ragazzi con problemi disciplinari;
52 per cento erano distruttivi;
34 per cento avevano minacciato di uccidere i loro genitori;
15 per cento avevano parlato di suicidio o l'avevano tentato;
il boom dell'ADHD risale comunque agli anni Novanta; nel novembre 1999 la Us Drug Enforcement Administration (Dea) avvertì che dal 1990 al 1995 l'uso del Ritalin si era sestuplicato; nel 1995 un organismo dell'Oms (Organizzazione mondiale della sanità), l'International Narcotics Control Board (Inbc), deplorò che «negli Usa dal 10 al 12 per cento dei ragazzi tra i 6 e i 14 anni sono stati diagnosticati come ammalati di ADHD e curati con Ritalin»; la tendenza è proseguita anche dopo il 1995. Negli Usa si smercia circa il 90 per cento del Ritalin venduto nel mondo dalla Novartis, il colosso farmaceutico svizzero nato nel 1997 dalla fusione tra Sandoz e Ciba-Geigy: su 40 milioni di alunni iscritti nelle scuole Usa almeno 4 milioni prendono stimolanti e la prescrizione di stimolanti per bambini compresi tra i 2 e i 4 anni si è triplicata, nonostante il foglietto d'accompagnamento del farmaco dica che il Ritalin è controindicato sotto i 6 anni; uno studio, infine, pubblicato dal Canadian Journal of Psychiatry (ottobre 1999) indagava su 192 bambini diagnosticati ADHD. 98 di loro ricevevano un trattamento di Ritalin, e tra loro il 9 per cento aveva evidenziato sintomi psicotici che sono poi spariti appena il trattamento è cessato;
nessuno degli altri 94 bambini (che non erano stati medicalizzati) aveva mostrato invece sintomi psicotici;
l'aspetto più enigmatico dell'ADHD è che, come riporta lo stesso foglietto illustrativo del farmaco, «un'adeguata eziologia di questa sindrome è sconosciuta e non esiste un'analisi clinica in grado di diagnosticarla»;
una formulazione «diplomatica» per dire che non è stato appurato, in sede scientifica, se quest'insieme di sintomi, classificati come ADHD, sia effettivamente rilevante sotto il profilo patologico o no, e per quali motivi;
già nel 1998, del resto, una commissione di esperti statunitensi ha trovato che il metodo corrente per diagnosticare l'ADHD si è rivelato elusivo, cioè «non conclusivo»;
essendo il metilfenidato uno stimolante centrale, il Ritalin è inserito nella fascia dei cosiddetti farmaci d'abuso ed è incluso nella Tabella I degli stupefacenti;
in effetti il Ritalin era utilizzato come una droga a tutti gli effetti già negli anni sessanta da alcune comunità di hippies; Tom Wolfe, nel suo articolo «Il cervello senz'anima» del 1996, così ne parla: «A volte li vedevi completamente immersi in un delirio totale da Ritalin.
Non un gesto, non un'occhiata: potevano sedere assorti in qualsiasi cosa - un tombino, le rughe del palmo delle proprie mani - per un tempo indefinito, saltando un pasto dopo l'altro, fino all'insonnia più incoercibile ... puro nirvana da metilfenidato».
Il Ritalin è al centro da anni di un fiorente mercato nero, essendo considerato una «smart drug», una sostanza cioè usata per sovrastimolare il cervello durante periodi di studio intenso, superlavoro o per mantenere alta la soglia dell'attenzione ed ormai è diventato la droga più diffusa fra gli adolescenti degli Stati Uniti;
il metilfenidato come effetto a breve termine aumenta le prestazioni di qualsiasi persona, tanto da essere bandito dal Comitato Olimpico Internazionale; a lungo termine invece presenta tutta una serie di effetti nocivi e di complicazioni;
come si legge sul sito del Ministero della salute: «la sua commercializzazione venne sospesa in Italia nel 1989, su iniziativa dell'azienda che allora lo produceva. Visto il ruolo del metilfenidato nel trattamento dello ADHD, l'elevata incidenza di questa manifestazione in età pre-adolescenziale e l'assenza dal mercato nazionale di farmaci alternativi, la Commissione Unica del Farmaco e il Dipartimento del Farmaco del Ministero della salute, in un incontro, hanno invitato Novartis, attuale titolare del Ritalin, a presentare richiesta per la registrazione del farmaco e la sua commercializzazione in Italia.
In data 18 ottobre 2000 la Novartis ha comunicato al Dipartimento Valutazione Medicinali e Farmacovigilanza la disponibilità per una rapida registrazione e commercializzazione del farmaco» -:
se non ritenga che la ricommercializzazione in Italia di un farmaco come il Ritalin, a proposito del quale esiste una vastissima letteratura scientifica sui suoi effetti collaterali e sulla sua sostanziale inefficacia, sia immotivata e anzi dannosa per la salute dei bambini e degli adolescenti del nostro paese.
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