OGM, PARLA JEFFREY SMITH, AUTORE DI ''L'INGANNO A TAVOLA''
( 20 Apr 2004 )
Fonte: Greenplanet.it
''La linea di precauzione e prudenza sugli Ogm ha un fondamento vero, sposare gli Ogm è un'operazione non solo pericolosa ma totalmente perdente e autolesionistica''.
(ANSA) - ROMA, 20 APR - Attenzione ai derivati di mais, soia e colza.
Pane, biscotti, condimenti per insalata, omogeneizzati, margarina, patatine, hamburger vegetariani, cioccolata e gelati: sono alcuni degli alimenti che possono contenere ingredienti geneticamente modificati.
L'elenco dei cibi di cui sospettare se si sceglie un'alimentazione Ogm-free nel mercato globale e' contenuto nel libro ''L'inganno a tavola'' di Jeffrey M. Smith, direttore e fondatore dell'Institute for Responsible Technology, la cui edizione italiana e' stata presentata oggi nell'ambito di una conferenza stampa dal titolo ''I cibi Ogm sono sicuri?''.
Una domanda a cui risponde ''no'' Mario Capanna, presidente del Consiglio diritti genetici. ''E' un libro straordinario - ha detto - perche' senza alcun pregiudizio ideologico ma basandosi su ricerche scientifiche documenta come gli alimenti Ogm creino conseguenze sulla salute umana e animale. Non e' vero - ha aggiunto - che gli Ogm non fanno male. E' vero, invece, che i pochi studi portati avanti da istituzioni e scienziati indipendenti convergono nel dimostrare la potenzialita' dei rischi e l'intreccio dei poteri esistente''.
L'autore, che nel corso del suo intervento ha riferito di ricerche e risultati a suo dire messi a tacere, ha parlato di ''prove incriminanti'' sui rischi degli Ogm per la salute.
Ha indicato un ''rischio nutrizionale'' il nutrizionista Giuseppe Rotilio, spiegando che ''con i cibi Ogm c'e' il pericolo che si vada incontro ad un cambiamento rapido nell'alimentazione con conseguenze sulla popolazione, dovute proprio all'alterazione del regime alimentare e nutrizionale''.
Per il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, ''l'unica certezza e' che esiste un deciso orientamento dei cittadini verso alimenti fortemente radicati col territorio, senza Ogm, garantiti dal campo alla tavola come Made in Italy''. Per questo, ha aggiunto, ''continueremo a garantire l'assenza di contaminazioni nelle coltivazioni nazionali e a promuovere e difendere provvedimenti a sostegno di territori Ogm-free''.
Se per l'autore i derivati di mais e soia sono quelli su cui si concentrano i maggiori sospetti, anche la papaya hawaiana e il pomodoro cinese sono a ''rischio'' cosi' come l'aspartame (il dolcificante dietetico) e' un prodotto dell'ingegneria genetica.
Anche se in Europa, oggi, a differenza di Usa e Canada, l'eventuale presenza di Ogm deve essere obbligatoriamente indicata sulle etichette di alimenti e mangimi, come prevede il regolamento comunitario entrato in vigore domenica scorsa.
Un'arma in piu' per difendersi, suggerisce la Coldiretti , e' inoltre scegliere gli alimenti di provenienza nazionale visto che in Italia resta il divieto di coltivazione di colza, mais e soia biotech.
Il libro di Smith conferma che ''la linea di precauzione e prudenza sugli Ogm ha un fondamento vero'', ha aggiunto Capanna sottolineando che l'Italia e' all'avanguardia nell'aver dato vita ''ad uno schieramento che non ha eguali in Europa. Per il nostro Paese, che vanta prodotti di eccellenza alimentare - ha concluso - sposare gli Ogm sarebbe un'operazione non solo pericolosa ma totalmente perdente e autolesionistica''. E' una ''battaglia di democrazia e civilta' e non ideologica'', ha concluso Ivan Verga, vicepresidente Verdi ambiente e societa' (Vas) che insieme a Roberto Conti (vicepresidente Ancc-Coop) e Stefano Masini, responsabile Ambiente-Territorio Coldiretti, ha redatto un capitolo dedicato all'Italia, nell'edizione italiana.
(ANSA).