Glaxo, L'inchiesta sui farmaci facili
Dopo due anni di accertamenti, la Procura di Verona ha chiuso una vastissima operazione.
Sotto accusa anche dirigenti Glaxo
L'inchiesta sui farmaci facili - Ci sono migliaia di indagati
I medici ricevevano incentivi di vario tipo dalle aziende
Denunciati anche primari, hanno avuto premi in denaro
Fonte: La Repubblica
VENEZIA - Due anni di accertamenti, migliaia di indagati tra medici, informatori farmaceutici e dirigenti di aziende farmaceutiche. Si chiude la maxi inchiesta avviata dalla Procura di Verona e condotta dal nucleo regionale della Polizia tributaria del Veneto: sotto osservazione gli illeciti che hanno contribuito all'aumento della spesa per i medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale.
I risultati completi dsaranno resi noti più tardi nella sede di Mestre (Venezia) del nucleo regionale di Polizia tributaria del Veneto. L'inchiesta, partita due anni fa e coordinata dal sostituto procuratore di Verona, Guido Papalia, era partita clamorosamente con il coinvolgimento di circa tremila medici di tutta Italia e di una grande azienda produttrice di farmaci.
L'accusa mossa era quella di comparaggio: si ipotizzava che le aziende farmaceutiche offrissero notevoli incentivi ai medici per convincerli a prescrivere i loro farmaci anzichè quelli delle ditte concorrenti. Di vario tipo gli omaggi ricevuti dai medici dalle ditte farmaceutiche, le stesse ditte organizzavano congressi in tutto il mondo e creavano contatti utili per diffondere i loro prodotti a scapito delle ditte concorrenti.
In dettaglio, sono stati denunciati: 2.579 medici di medicina generale e 62 dipendenti della Glaxo Smith Kline per comparaggio; 1.738 medici specialisti e 138 dipendenti Glaxo per concessione o promessa di premi o vantaggi pecuniari o in natura; 196 soggetti per corruzione tra cui 63 medici specialisti e farmacisti ospedalieri che in cambio di denaro o beni o consulenze si sarebbero accordati con gli uffici di vendita della GSK per favorire i medicinali prodotti dalla stessa azienda; 60 oncologi ospedalieri (primari, direttori di clinica o di unità complesse, aiuti) che nell'ambito del cosiddetto "progetto Hycamtin" avrebbero ricevuto somme per ogni paziente trattato; 73 dipendenti GSK (amministratori, dirigenti, quadri e dipendenti). Questi ultimi sono stati denunciati anche per associazione a delinquere.
"Ma la GSK di oggi è un'azienda pulita", precisa il
colonnello Giovanni Mainolfi, comandante della Polizia Tributaria del Veneto. "Oggi c'è un diverso amministratore delegato, è stata modificata la struttura organizzativa, è stata ridata dignità professionale agli informatori scientifici che in passato servivano solo ad attirare i medici con lusinghe perché prescrivessero i prodotti dell'azienda".
Intanto, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnom) invita a non sparare nel mucchio. "Trovandoci all'inizio di un provvedimento giudiziario occorre attendere ora il verdetto dei giudici prima di gridare allo scandalo", ha dichiarato il presidente Giuseppe Del Barone. E Mario Falconi, segretario nazionale della
Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), esprime forti dubbi sulla vicenda: "E' strano che
questo episodio avvenga in un periodo in cui i medici scioperano per salvaguardare il Servizio sanitario nazionale e alla vigilia di un Consiglio dei ministri che deve prendere iniziative particolari nei confronti delle industrie farmaceutiche".
(26 maggio 2004)