( ANSA)
L'inchiesta di Milano. Dopo il suicidio del primario Mercuriali la Immucor collabora: consulenze pagate a 90 dottori
Azienda Usa di farmaci: soldi a Sirchia
Multinazionale consegna ai pm fotocopie di assegni spediti in Svizzera nel 1998. Il ministro: nessun pagamento
MILANO - Come esempio degli effetti della globalizzazione, non è male: una legge americana (la Serbane-Oxley sul falso in bilancio, terrore delle società quotate di Wall Street) spinge negli Stati una multinazionale farmaceutica a consegnare ai magistrati la fotocopia di alcuni assegni, con i quali la propria divisione in Germania nel 1998-1999 effettuò 4 pagamenti in Svizzera intestati a un luminare della medicina in Italia, il professor Girolamo Sirchia, oggi ministro della Salute e all'epoca primario del Centro trasfusionale del Policlinico e assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano nella giunta del sindaco Albertini. E tutto questo giro del mondo, per paradosso, fa capolino dietro un micro-atto d'indagine: l'acquisizione ieri al Policlinico di tutti i contratti tra l'ospedale e l'Immucor Inc., primo atto con il quale ora la Procura vuole verificare se i pagamenti abbiano o no anche un qualche rilievo penale.
«MAI» - Ma Sirchia, interpellato in serata dal Corriere, cade dalle nuvole: «Pagamenti da Immucor in assegni intestati a me? Che io mi ricordi, assolutamente no». Nemmeno consulenza scientifica? «Non mi ricordo proprio di qualcosa di questo tipo». Rimborsi per la partecipazione a convegni? «Non mi ricordo di essere mai stato a spese della Immucor». Ha un conto in Svizzera? «No, non è possibile». Con Immucor che rapporti aveva? «Solo di lavoro, come tra il nostro Centro trasfusionale e ogni altro produttore di macchinari diagnostici. Ricordo che al Policlinico abbiamo sperimentato alcune loro macchine, senza pagarle (questo sì) proprio perché era una sperimentazione». E allora cosa sono le carte di Immucor? «Non so, sono molto sorpreso. Io, poi, non mi occupavo degli acquisti, quindi non avrebbe avuto senso». Nel delicato triangolo tra «consulenze», tangenti e appalti, l'inchiesta sulla sanità il 29 settembre 2004 porta agli arresti domiciliari il professor Francesco Mercuriali, ex primario di immunoematologia del Niguarda, uccisosi in casa il 4 ottobre. Tra i primi sul posto, il ministro Sirchia, di cui Mercuriali era collaboratore e amico, commenta: «E' stata di sicuro la frustata dell'inchiesta a portarlo al suicidio».
SEC ALL'ASSALTO - Una delle multinazionali coinvolte, l'americana Immucor Inc., perde fino al 10% a Wall Street, e la Sec (la Securities and Exchange Commission, cioè l'autorità di controllo della Borsa) punta sui vertici della società il mirino della legge approvata il 30 luglio 2002 dal Congresso dopo gli scandali finanziari Enron e Worldcom: il Sarbanes-Oxley Act, la legge che obbliga i vertici delle società quotate a giurare sulla veridicità dei documenti contabili, promette fino a 20 anni di carcere per chi occulta prove, e minaccia sanzioni di milioni di dollari alle società. La multinazionale, paventando che pure in Italia i pm Maurizio Romanelli e Eugenio Fusco usino la legge 231 per bloccarne gli appalti pubblici, si precipita ad assicurare collaborazione alla Sec. E tra i «crediti» guadagnati presso la Sec, c‚è appunto la collaborazione con le autorità italiane. Alle quali, così, sotto Natale il vicepresidente della multinazionale, Patrick Waddey, fa consegnare in gran segreto dal suo staff legale un rapporto stilato da un team di revisori della «Price Waterhouse» su tutti i pagamenti contabilmente sospetti effettuati nel mondo in passato dall'azienda. La lista elenca pagamenti a 90 medici (anche per reali consulenze), una ventina dei quali però più «caldi» secondo i revisori. Tra essi, c‚è anche Sirchia.
POSTA - Nel suo caso, l'azienda ha conservato, e consegna ora, fotocopia degli assegni con cui la filiale tedesca ha effettuato 4 pagamenti nel 1998-1999 per circa 70 milioni di lire in tutto. Con modalità non comuni: la divisione tedesca di Immucor compila un assegno della Commerzbank, lo intesta a Sirchia, lo affida al corriere postale Ups, e lo spedisce in Svizzera, indicando come destinatario un funzionario dell'istituto di credito Ubs, che lo ritira nella filiale della banca di Lugano e lo versa su un conto: così viaggiano 15mila dollari il 4 giugno 1998, 9mila dollari il 9 settembre 1998, 11mila marchi il 13 luglio 1999, e 6 mila dollari il 24 novembre 1999, mentre 10 milioni di lire sono annotati dall'azienda come spese per «viaggio-staff». «Ma io - assicura oggi Sirchia - non ne so nulla».