Inquinamento: i bambini sono i più esposti
mercoledì 27 aprile 2005, Il Pensiero Scientifico Editore
Polveri sottili, smog, pollini e altre sostanze nell’aria, nemici giurati dei nostri polmoni, sia in estate che in inverno. Domeniche ecologiche, targhe alterne, isole pedonali, tante le iniziative messe in campo per arginare gli effetti degli agenti inquinanti atmosferici. Ma sono sufficienti? E in che modo mettere al sicuro la salute del nostro respiro? E in particolare dei bambini, esposti maggiormente? Tra i principali nemici: le polveri fini, che sono costituite da goccioline liquide e particelle solide volatili, in larga parte provenienti dalla combustione nelle industrie, dagli scarichi dei veicoli, dall’usura dell’asfalto e dei pneumatici, dei freni e delle frizioni. Veri e propri veleni sono poi il monossido di carbonio, l’ossido di azoto, e l’ossido di zolfo.
“I bambini sono i più esposti ai fattori inquinanti poiché il loro organismo respira maggiori volumi di aria rispetto agli adulti (circa il doppio per ogni chilo di peso) e quindi anche gli inquinanti in essa presenti; tutti i processi di assorbimento e di metabolismo sono accelerati nell’infanzia; i bambini infine respirano ad altezza più vicina al suolo, dove le sostanze inquinanti prodotte dai veicoli stradali sono più concentrate”, ricordano gli esperti dell’Unità Operativa Complessa di Broncopneumologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
La Broncopneumologia del Bambino Gesù è uno dei punti di riferimento a livello nazionale per la salute dell’apparato respiratorio, con oltre 6.000 bambini e ragazzi assistiti ogni anno, gran parte dei quali con patologie collegabili a possibili cause ambientali. Un’emergenza che dura tutto l’anno. “Anche con l’arrivo della stagione calda non va abbassata la guardia a tutela dei polmoni dei più piccoli” sottolineano i medici del Bambino Gesù.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, si può dire che a ogni abitante dei 25 paesi della Unione Europea le polveri sottili rubano 9 mesi di vita. Secondo l’OMS, infatti, l’inquinamento agirebbe in sintonia con altri fattori di rischio per queste patologie respiratorie, quali le infezioni (prevalentemente virali), le sostanze allergizzanti aeree (acari, pollini, muffe, epiteli di animali), il fumo di sigaretta, determinando una maggiore persistenza di sintomi respiratori quali tosse ricorrente e episodi di affanno respiratorio. I più recenti studi relativi agli effetti dell’inquinamento sulla salute rilevano infatti che i bambini che vivono in ambiente ad elevato tasso di inquinamento possono riportare una riduzione della funzionalità respiratoria, e che la ridotta funzionalità polmonare può rappresentare un importante fattore di rischio per lo sviluppo di gravi patologie in età successive come aterosclerosi e malattie del sistema cardio-vascolare.
Gli studi clinici concordano dunque sul nesso inquinamento atmosfericosalute. L’invito da parte dei medici del Bambino Gesù a tutti i genitori è di “non dimenticarlo prima di dare un colpo di acceleratore”.