4 luglio 2005 - La Commissione del Codex Alimentarius, nella sua ventottesima sessione a Roma ha approvato la linea guida per integratori di vitamine e minerali finalizzata lo scorso novembre 2004 in Germania. Secondo osservatori la linea guida potrebbe influire su legislazioni nazionali nel mondo intero, mettendo in forse la libera disponibilità di pillole vitaminiche per usi preventivi e curativi.
Inutili le contestazioni degli attivisti per la libertà di cura. Oltre a La Leva, erano rappresentati MayDay dalla Danimarca, la inglese Alliance for Natural Health, Friends of Freedom dal Canada, l'americana National Health Federation, la National Health Freedom Coalition e la Fondazione del Dr. Rath.
La domanda, finora rimasta senza risposta chiara, è quella sulla futura disponibilità di un'ampia scelta di integratori efficaci. La linea guida non vieta, di per se, la vendita di integratori, ma prospetta che ci siano limiti di dosaggio e di formulazione, che potrebbero far difficile trovare alcuni integratori. La preoccupazione è che la linea guida Codex, assieme alla direttiva europea sugli integratori, possa essere il primo passo per un giro di vite su prodotti naturali destinati alla prevenzione e la salute in generale.
La National Health Federation è l'unica delle associazioni che può intervenire - anche se non le è concesso di votare. Il suo rappresentante Scott Tips nell'intervento sia scritto che verbale metteva in risalto alcuni problemi con la linea guida che avrebbero dovuto far impossibile l'approvazione, ma sembra che i delegati Codex non esitino di sorvolare anche seri dubbi sulla legittimità del procedere.
La linea guida fu approvata da un'assemblea di 85 stati membri, senza neanche discutere dei punti messi sul tavolo dalla National Health Federation:
1. La linea guida non dice a che cosa serve, sebbene questo sia, da circa un anno, obligatorio per tutti i testi Codex.2. Non si sa con certezza quali siano le vitamine e minerali oggetto della linea guida. Il testo fa riferimento alle "vitamine, provitamine e minerali riconosciuti da FAO e WHO", però scavando si scopre che non estste una pubblicazione che elenchi queste sostanze "riconosciute".
3. Sono esenti certi paesi dall'applicazione della linea guida. Tutti quei paesi che nel loro ordinamento giuridico trattano le vitamine da medicinali, non sono tenuti ad osservare la linea guida Codex. Viene così a meno l'armonizzazione delle leggi nazionali, massimo obiettivo del Codex Alimentarius.
Si potrebbe aggiungere che la linea guida propone restrizioni per i paesi più liberali, mentre quelli che ancora trattano i nutrienti come se fossero medicinali possono continuare a farlo. E' passato infatti l'emendamento voluto dall'Australia (dove le vitamine vengono considerate alla stregua dei medicinali) che chiarisce: "Le linee guida sono applicabili solamente in quei paesi che considerano questi prodotti ... di essere alimenti."
La posta in gioco è la libertà di scegliere il nostro personale metodo di prevenzione e cura. Codex sembra dirci che la nutrizione, cioè l'integrazione di vitamine e minerali nella dieta non è di grande importanza. "Indirizzatevi verso il mondo farmaceutico". E poi dicono che le spese sanitarie stanno diventando sempre più alte. Allora mettete le mani in tasca e tirate fuori i soldi...
In termini pratici, che significato ha la nuova regola?
Non ci sono degli effetti immediati in conseguenza al passaggio della linea guida. Sono sempre le leggi nazionali che contano, e nei paesi europei queste leggi seguono - per adesso - la direttiva europea per gli integratori. Quel che fa Codex in termini pratici � che conferma il principio della sicurezza, da appurare in seguito alla valutazione scientifica. Purtroppo conferma anche il divieto di dire quali siano gli effetti delle sostanze nutrienti sulle malattie. Insomma, il mondo non cambia da oggi a domani. Rimane molto da fare comunque per immettere quella scienza sulla nutrizione nel processo decisionale, che finora � stata tenuta lontano da che fa le decisioni.
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