12 luglio 2005 - La Corte Europea ha pubblicato la sua decisione nella causa contro la direttiva europea sugli integratori alimentari, confermando la direttiva nei suoi punti principali. Ma la corte ha anche stabilito una serie di paletti sulle procedure amministrative da seguire per aggiungere sostanze vitaminiche of forme di minerali agli elenchi degli ingredienti "permessi".
Il testo intero della decisione è disponibile sul sito della Corte Europea, a questa pagina (clickando su "Sentenza").
Nella sua conclusione, la Corte dichiara che:
L’analisi della questione sollevata non ha rivelato alcun elemento tale da pregiudicare la validità delle disposizioni di cui agli artt. 3, 4, n. 1, e 15, secondo comma, lett. b), della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 10 giugno 2002, 2002/46/CE, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli integratori alimentari.
L'Alliance for Natural Health, una delle associazioni che hanno intentato la causa nella speranza di fermare in extremis l'applicazione delle regole molto restrittive per gli integratori che potrebbero far sparire dal mercato un gran numero di prodotti oggi disponibili, non la vede comunque tutta buia.
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Infatti la Corte ha stabilito alcuni nuovi principi per il procedimento di approvazione di sostanze vitaminiche da aggiungere a quelle già permesse. Dice la corte nel punto 73 della sua decisione:
La domanda mirante ad ottenere l’iscrizione di una sostanza sull’elenco delle sostanze autorizzate può essere respinta dalle autorità competenti soltanto sulla base di una valutazione approfondita del rischio che il suo utilizzo rappresenti per la salute delle persone, valutazione basata sui più affidabili dati scientifici disponibili e sui risultati più recenti della ricerca internazionale. Se la procedura ha esito in una decisione di diniego, questa deve poter formare oggetto di un ricorso esperibile in via giurisdizionale.
Altro particolare: Pare che la Corte abbia limitato, nella sua decisione, la verifica scientifica obbligatoria alle sostanze "chimiche", escludendone allora quelle forme di vitamine e minerali che si trovano comunemente negli alimenti. Gli experti ne discuteranno per un bel po di tempo, ma intanto la validità della direttiva nel suo impianto principale è stata confermata.
Vedi anche:
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Corte Giustizia Ue conferma validità della direttiva relativa agli integratori
L'Europa e il futuro degli integratori
Direttiva Integratori: Manca Trasparenza - Avvocato Generale
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