Nuove restrizioni all'uso dei psicofarmaci per bambini (americani... e per gl'italiani?)
L'agenzia stampa Dow Jones NewsWires di Washington dichiara che la FDA (Food and Drug Administration, organo sanitario di controllo americano) intende apportare dei cambiamenti alla classificazione di diversi psicofarmaci usati per trattare l'ADHD (Disturbo da Deficit d‚Attenzione ed Iperattività, legato in Italia alla vicenda del farmaco Ritalin).
I farmaci fino ad oggi sono stati utilizzati senza tener conto adeguatamente degli effetti avversi (psychiatric events, ndt) associati al loro uso.
Nella nuova regolamentazione, "sarà obbligatorio dichiarare gli effetti collaterali quali le allucinazioni, gl'intenti suicidi e i comportamenti psicotici; come pure i comportamenti aggressivi e violenti".
I farmaci in questione vengono utilizzati per trattare la diffusa ADHD in bambini ed adolescenti: il più noto è il Ritalin, ma anche la classificazione del Concerta verrà variata, mentre un‚investigazione verrà avviata sulla terza molecola più diffusa, lo Strattera, già oggetto di un recente "warning" in quanto la casa produttrice aveva nascosto i gravi effetti collaterali a livello epatico che il farmaco causa.
Stesso dicasi per l'Adderal, già rimosso dal commercio in Canada e sotto esame in USA per le numerose morti da colpo apoplettico.
"E' presto per trarre conclusioni definitive" ha dichiarato Luca Poma, Portavoce della campagna "Giù le Mani dai Bambini", la più importante iniziativa di farmacovigilanza in Italia su questi temi (www.giulemanidaibambini.org),
"ma quello che sta succedendo ha tutta l‚aria del canto del cigno della soluzione farmacologica: le quattro molecole più vendute in età pediatrica, commercializzate finora come quasi prive di effetti collaterali, rivelano finalmente i gravi pericoli derivanti non già dall'abuso, ma dall'assunzione a normale dosaggio terapeutico da parte dei minori.
"I nostri primi "warning" datano da un anno. E‚ preoccupante che le autorità pubbliche di vigilanza si siano attivate così tardi, ma ora si sta finalmente iniziando a fare chiarezza nell'interesse della salute pubblica".
Avviso: queste notizie non devono essere intese come un invito per i genitori ad interrompere la somministrazione dei psicofarmaci ai propri bambini.
L'eventuale disimpegno deve avvenire sotto stretto controllo medico.
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