A cura de Il Pensiero Scientifico Editore
04/01/2006 14.55.00
La vitamina D, assunta ogni giorno, potrebbe essere un semplice e salutare presidio per la prevenzione di alcuni tipi di cancro. Infatti uno studio realizzato da un team di esperti presso il Moores Cancer Center della University of California, San Diego (UCSD) Medical Center, ha dimostrato, con un’attenta revisione di decine e decine di studi pubblicati dal 1996 al 2004, che la vitamina D3 può ridurre il rischio di cancro a colon, seno e ovaie fin del 50 per cento.
Lo studio sarà pubblicato nel numero di febbraio della rivista The American Journal of Public Health.
Gli stessi esperti, diretti da Cedric Garland, hanno pubblicato nei mesi addietro vari studi su vitamina D e rischio di cancro, tra cui uno, apparso in dicembre sul Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology, che dimostrava come la carenza di vitamina D fosse un fattore di rischio per il cancro al colon.
La vitamina D è una molecola importantissima per la salute delle ossa, di cui regola il metabolismo; si assume con la dieta (soprattutto con uova e latticini, ma anche con alcuni tipi di pesce) ma il nostro corpo per attivarla ha bisogno di essere esposto alla luce solare.
Nel loro ultimo studio, ha spiegato Garland, i ricercatori dell’ateneo californiano hanno considerato complessivamente 63 studi sulla vitamina D in relazione al rischio di cancro: 30 riguardavano quello al colon, 13 il tumore al seno, 26 il cancro alla prostata, 7 il cancro alle ovaie.
Dalla revisione attenta di tutti questi studi è emerso che, senza dubbio, la vitamina D riduce il rischio di vari tumori.
Poiché gli esperti hanno considerato studi che guardavano all’assunzione di vitamina D in vari modi, o tramite integratori alimentari o direttamente con la dieta, il loro “verdetto” finale è che assumere mediamente una dose non alta (1000 unità internazionali) di vitamina ogni giorno, che lo si faccia con i cibi o con integratori, il risultato non cambia in termini di benefici protettivi contro varie neoplasie.
Poiché alle dosi indicate non è rischioso assumere la molecola e poiché, hanno concluso gli esperti, una discreta quota di popolazione non ottiene un apporto sufficiente della vitamina a tavola, dare come indicazione preventiva quella di assumere quotidianamente basse dosi di integratori di vitamina D3 potrebbe essere un modo semplice di ridurre l’incidenza di alcuni tumori.
paola mariano
colmare il fabbisogno di calcio? la cosa � un p� piu complessa, sta di fatto che la stragrande maggioranza dei nostri anziani sono ipovitaminotici severi per quel che riguarda la vitamina D
Per la cronaca, la sintesi della vitamina D avviene tramite l'esposizione ai raggi ultravioletti. Sono sufficienti 15 minuti di esposizione di viso e mani al sole per colmare il fabbisogno di calcio.