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Riso ogm sugli scaffali, è allarme

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Dagli Usa le partite illegali: subito ritirate, saranno distrutte
L'etichetta garantiva che il prodotto non fosse geneticamente modificato
Riso ogm sugli scaffali, è allarme
Test positivi e sequestri in Italia e Olanda
Su otto campioni analizzati dai Nas, la metà è risultata contaminata

di ANTONIO CIANCIULLO


ROMA - Doveva essere una libera scelta dei consumatori: su uno scaffale i cibi etichettati come transgenici, dall'altra quelli selezionati secondo le tecniche tradizionali. La parola al mercato. Non è andata così. Il riso americano geneticamente modificato, con la certificazione ogm free, ha bucato i controlli, ha beffato le leggi, ha ignorato le dogane e si è presentato illegalmente sulla nostra tavola. Ieri sono state scoperte quattro partite di riso geneticamente modificato. Una quantità di per sé esigua, ma percentualmente significativa: sugli 8 campioni analizzati, 4 sono risultati positivi, 1 negativo e gli altri 3 sono ancora sotto analisi.

Immediatamente tutte le partite di riso provenienti dalle produzioni nordamericane sospettate di avere una presenza di riso geneticamente modificato del tipo Lrice601 sono state sequestrate dai carabinieri dei Nas e il sottosegretario alla Salute, Gian Paolo Patta, si è affrettato a precisare che il riso delle partite analizzate sarà ritirato dal mercato e distrutto o rimandato nel paese di produzione.

Resta il fatto che l'onda lunga dell'allarme arrivato in mattinata dall'Olanda, dove sono stati scoperti i primi quantitativi di riso ogm, ha centrato in pieno l'Italia. Fortunatamente i valori in gioco sono ridotti. La produzione nazionale di riso viene realizzata su oltre 220mila ettari di terreno e, sfornando circa 1,4 milioni di tonnellate, rende l'Italia praticamente autosufficiente: le importazioni dagli Stati Uniti nel 2005 sono state pari ad appena 4.500 tonnellate.

Ma proprio per questo, secondo la Coldiretti, l'Italia, primo produttore europeo, "ha la responsabilità di svolgere un ruolo trainante nell'impegnare l'Unione europea verso scelte che salvaguardino i consumatori e i produttori agricoli, valorizzando prodotti tipici come il riso nano violone veronese che ha avuto il primo riconoscimento di indicazione geografica protetta".

"È grave", ha aggiunto il direttore di Legambiente, Francesco Ferrante, "che la contaminazione viaggi addirittura sotto l'etichetta ogm free, quando questa dovrebbe invece garantire la totale sicurezza del prodotto". Molto preoccupato si è dichiarato il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraio Scanio: "La vicenda conferma la diffusione di alimenti fuorilegge e quindi la necessità di mantenere alti i controlli e rafforzare le norme a tutela della salute dei cittadini e dei consumatori, che è una priorità del governo".

Adesso scatta la corsa a identificare e bloccare altre partite di alimenti transgenici travestiti da ogm free. "Bisogna sospendere tutte le importazioni dagli Stati Uniti di riso a grana lunga: se le autorità statunitensi non sono in grado di garantire che le esportazioni di riso non sono contaminate dal prodotto ogm della Bayer dovrebbero esse stesse bloccarle per non minare la propria credibilità", chiede Federica Ferrario, di Greenpeace. "Ma non basta. Dalle nostre informazioni risulta che quel tipo di alimenti è penetrato illegalmente almeno in quattro paesi. E un allarme che avevamo lanciato dieci giorni fa sul riso cinese non ha ancora trovato risposta".

(22 settembre 2006)
Repubblica.it



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Occorre continuare instancabilmente l'opera di corretta informazione.In questo senso segnalo l'ottimo lavoro del ristorante Oryza di Desana (Vercelli), che è stato scelto
dalla rete Europa del gusto come
'tana', ove giornalisti pubblici amministratori e produttori si incontrano, secondo la logica della filiera corta, per 'creare'
iniziative rivolre ad 'informare chi informa'

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