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Progetto moneta locale

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Fonte: www.giubizza.tk
Progetto moneta locale

L'eco-consorzio bio-regionalistico Marque-eque (http://www.marche-eque.it/) ha avviato un progetto di moneta locale per favorire un'economia equa, solidale e sostenibile.

Il progetto ruota attorno a tre figure

1. l'utente finale, ossia il consumatore

2. l'attore di filiera ossia l'esercente, chi ha un attività o una ditta.

3. le associazioni ossia gli enti o associazioni beneficiarie che, scelte dall'utente finale, ricevono dagli esercenti una percentuale del denaro speso dall'utente finale presso di loro.

Le tre figure accedono al circuito moneta locale tramite la compilazione del modulo corrispondente che da diritto a ricevere la tessera a che viene letta dai POS (lettori di smart-card) forniti in dotazione agli attori di filiera, ossia gli esercenti..

Scopo del Consorzio (http://www.marche-eque.it/) è incentivare la produzione ecologica di beni e servizi che coprono ESCLUSIVAMENTE comparti economici come: architettura e bioedilizia, alimentazione naturale, medicina bio-etica, cosmetica e abbigliamento bio, bio-politica e informazione trasparente, energie rinnovabili, agricoltura biodinamica, eco-turismo e bio-agriturismo, eco-villaggi, artigianato artistico, formazione nelle eco-produzioni.

Quindi i responsabili del progetto "moneta locale" sono tenuti a scegliere con cura sia gli "attori di filiera", ossia gli esercenti i cui beni e servizi devono rientrare nei comparti economici citati sopra che le associazioni, di solito un ente beneficiario anch'esso in linea con gli obiettivi portati avanti dal Progetto.

Il Consorzio ha stipulato altresì accordi con un gruppo di banche che gestiscono le transazioni monetarie nei relativi conti correnti appositamente aperti e che forniscono questa carta di credito (tessera a microcircuito) che può essere ricaricata di volta in volta.

Quando l'utente finale usa questa tessera, entra in un circuito che non solo gli garantisce uno sconto sui beni che acquista, ma anche la possibilità di fare beneficenza.

Facciamo un esempio, faccio la spesa e voglio esagerare, mi piacciono i prodotti biologici e spendo 100 euro. In realtà il negozio affiliato , quando mostro la tessera, mi garantirà uno sconto, diciamo del 5%, quindi pagherò 95 euro. Ora l‚esercente o attore di filiera, quando ha firmato il modulo per entrare a far parte del progetto Moneta Locale, oltre a indicare la percentuale di sconto sui beni venduti con la tessera a microcircuito (in questo caso il 5%), avrà deciso anche la percentuale devoluta alle associazioni locali scelta dall‚utente. Quindi supponendo che io ho scelto come ente beneficiario un associazione per le arti applicate, e l‚esercente ha indicato una percentuale di dono pari al 2%, questa associazione riceverà 1.9 euro, ossia il 2% dei miei 95 euro. Si immagini questo meccanismo quando la spesa è per un pannello solare o una casa ecologica (con isolamento termo-acustico, termo-camini, ecc.) e quindi la possibilità alle associazioni non solo di auto-sostenersi o di incrementare le iniziative quanto appunto di divenire esse stesse utenti finali e quindi re-immettere nel circuito il denaro ricevuto.

L'esperimento è stato scritto in modo da illustrare i concetti principali in quanto un‚analisi approfondita esula dai propositi di questo scritto, scritto che consigliamo vivamente ai movimenti sovversivi per illustrare dove andrebbero coinvogliate le loro forze altresì impiegate in isteriche e sterili manifestazioni di massa dove accanto alla propria frustrazione, non si riesce a estrarre dalle tante proteste una sola proposta. Colgo altresì l‚occasione per ribadire che una nuova concezione del denaro si sta affacciando nel mondo e che potrà risolverci non pochi problemi, denaro il cui fine non è più il consumo sfrenato, ma quello critico, eco-compatibile e in aggiunta, solidale. Sono altresì i primi segni di un cambiamento strutturale del modo di vivere dell‚umanità, segni ancora non molto visibili, ma che lasciano ampio margine alla speranza di un futuro migliore di quello che si prospetterebbe alla stessa umanità se si insiste sulla linea adottata nell‚ultimo secolo da chi muove le redini del capitalismo più sfrenato.

L‚eco-consorzio sarà presente il 6, 7 e 8 ottobre all'ECO&EQUO 2006 ad Ancona, l'evento dell'attenzione sociale, ambientale e dell'economia alternativa.

Marco De Berardinis

Nereto, 21 settembre 2006

www.giubizza.tk



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4 Commenti

Il mio sito è cambiato, adesso è: www.webalice.it/giubizza1

Ciao a tutti

Salve,

sono Lino e vivo a Napoli.

Ho visto il sito di marche-eque. Trovo che
queste monete locali siano delle iniziative
lodevoli.

Essendo un programmatore ho pensato di poter creare un sistema per la
gestione centralizzata di una rete di fiducia fra persone che scambiano fra di loro beni e servizi
usando una moneta puramente virtuale (non esistente fisicamente).

Il sito si chiama

www.bricioline.it

ed è attualmente in fase di costruzione.

Le sue caratteristiche principali sono appunto la possibilità per gli
utenti di coniare la moneta e la gestione da software di una rete di
fiducia con tanto di misura.

Il software che lo gestisce vorrei rilasciarlo sotto licenza GPL.

Il sito, pur essendo nazionale, propone tante monete virtuali, una per
ciascun "formicaio" (ho chiamato così il gruppo di persone che vivono
vicine).


Spero di star facendo un buon servizio per questa causa e gradisco
commenti e critiche...

Cordiali Saluti,

Lino Ferrentino

Gentile signore, vada sul sito www.marche-eque.it o scriva all'ASSociazione Bioars o alla Spring Color di Osimo chiedendo del Dott. Mosca.

Cordiali saluti Marco De Berardinis

Spettabile Associazione,
è mia intenzione commercializzare prodotti tipici regionali prodotti non da Industrie Alimentari ma da singoli privati, contadini ecc.
Desidero commercializzare prodotti genuini al 101% utilizzando materie prime italiane prodotte ed allevate “sotto casa mia”.

Per fare questo ho bisogno di sapere quali adempimenti bisogna osservare:

È possibile acquistare generi alimentari confezionati da persone private e commercializzarle?

I privati ed i contadini (non in possesso di partita IVA o di certificazioni sanitarie) possono vendere ed essere in regola a livello fiscale e sanitario?

Di contro, la mia posizione come si collocherebbe in caso di problemi sia a livello fiscale che sanitario? (es. eventuali intossicazioni alimentari e problemi di questo genere?)

Ad esempio:
c’è l’intenzione di commercializzare prodotti tipici regionali, quali sott’olio, sottaceto, formaggi, insaccati e via dicendo, confezionati privatamente da amici o conoscenti.
Questi non hanno Partita IVA e quindi non possono fatturare i loro prodotti (non producono per vendere ma per il proprio consumo).
Non hanno alcun controllo a livello igienico e sanitario, operano soltanto utilizzando la “diligenza di un buon padre di famiglia”, visto che i prodotti confezionati vengono da loro stessi consumati.
Occasionalmente questi individui vorrebbero vendermi parte di questi prodotti per commercializzarli.
Cosa possiamo fare sia io che i “potenziali fornitori privati” per essere in regola sia sotto l’aspetto fiscale che sanitario?

Sicuro di un Vs. cortese riscontro saluto cordialmente.

Pasquale IEMMA
Mobile: 338/1993884
E-Mail: pasquale.iemma@tiscali.it


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