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Il nuovo psico-inganno alla ricerca di pazienti nelle scuole

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COMUNICATO STAMPA del 13 dicembre 2006

Benvenuti nel meraviglioso secolo dello screening sulla salute mentale Il nuovo psico-inganno alla ricerca di pazienti nella scuola dietro l’angolo

In Italia sono attive strategie, in tema di salute mentale, che contengono specifiche azioni per attivare lo screening di massa dei bambini nelle scuole e l'addestramento degli insegnanti a tale scopo. Naturalmente alla gente e persino ai politici, ciò viene spiegato con la necessità di aiutare i bambini e le famiglie, permettendo di individuare precocemente qualsiasi alterazione del comportamento.

Usano parole complesse e discorsi fumosi per confondere le acque… Indagando si scopre che alla fine ciò che vogliono ottenere sono tre cose precise: i test di screening, diagnosi e terapia!
Ecco un esempio di cosa viene comunicato in alcuni progetti per le scuole, al fine di “creare il problema” e attivare tutto il meccanismo :

Nella scuola primaria il 10-15% degli alunni (2-3 per classe, da 50 a 75mila in tutta Italia) ha difficoltà a svolgere le normali attività (leggere, scrivere, far di conto); nella scuola secondaria inferiore tale dato sale al 20-25%, (fonte Associazione Italiana Dislessia). Circa il 5% del totale della popolazione scolastica presenta Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA), definiti genericamente Dislessia.
Se individuato e affrontato in tempo un Disturbo Specifico di Apprendimento si può, se non risolvere, certamente ridurre. L'età più adatta per individuare in un bambino un disturbo specifico di apprendimento e quindi potere intervenire in modo adeguato, è attorno ai sei anni. Quanto più si tarda rispetto a tale periodo tanto più si compromette la possibilità di un esito favorevole dell'intervento.
Al contrario, se non si interviene dai primi anni della scuola, i problemi legati al DSA sono pressoché irrecuperabili, con grande danno per lo sviluppo personale del bambino, la cui diversità incompresa lo esclude sempre di più dal contesto sociale, e forte disagio della famiglia (i genitori, anche e soprattutto quelli che hanno preparazione scolastica di alto livello, se non guidati, non riescono a capire la natura del problema e le azione da intraprendere).

(http://www.dislessia.org/portale/index.php?option=com_content&task=view&id=53&Itemid=44)

Gli screening non sono molto diversi da quelli utilizzati in America, dove queste attività sono radicate da tempo.
Uno di questi programmi di screening utilizzato in America è il Teen Screen (vaglio degli adolescenti), che ha già causato la preoccupazione e lo sconcerto di esperti di salute, genitori e gruppi civici. Il programma fa uso di questionari invasivi e soggettivi ed è inteso a incanalare i bambini in un sistema di salute mentale all’interno del quale vengono facilmente etichettati e poi “trattati” con psicofarmaci dagli effetti collaterali devastanti, come comportamento suicida, psicosi, diabete, aggressione, attacco cardiaco e decesso improvviso.
Un devastante studio pubblicato dal Comitato di Cittadini per i Diritti Umani Internazionale rivela i fallimenti del Teen Screen e gli enormi interessi che l’hanno creato. Prendete in considerazione i seguenti fatti:

· Joseph Glenmuller, psichiatra presso la Facoltà di Medicina di Harvard, dichiara: “quando si esaminano le domande che vengono poste e le graduatorie usate (per diagnosticare la depressione) sono di tipo assolutamente soggettivo ... I test usati per etichettare i bambini come affetti da “disturbi” per poi prescrivere loro farmaci psicotropi, sono composti da domande vaghe come “nel corso dell’ultimo anno c’é mai stata un’occasione in cui non sentivi di potere fare bene nemmeno una cosa o non ti sei sentito carino o intelligente come gli altri?”.
· Sebbene il programma sia ufficialmente destinato alla prevenzione dei suicidi, il Gruppo di Studio Statunitense sui Servizi Preventivi, riunito per stabilire l’efficacia di programmi tipo Teen Screen, ha stabilito, nel maggio del 2004, che non c’é alcuna evidenza che lo screening dei rischi suicidi abbia ridotto i tentativi di suicidio o la mortalità.
· Il creatore del Teen Screen, lo psichiatra David Shaffer, ha ammesso che il test può erroneamente etichettare un bambino come potenziale suicida nell’ 84% dei casi. Lo stesso inventore del programma ammette un tasso d’errore dello 84%.
· Uno studio del 2002 da parte del Consorzio di Ricerca sui Suicidi dell’Istituto Nazionale per la Salute Mentale evidenziava che il pericolo associato allo screening consista nel fatto che “un programma di prevenzione destinato a studenti liceali ha rivelato che i partecipanti al programma prendevano maggiormente in considerazione il suicidio come soluzione dopo avere fatto il programma che prima”
· Quando un adolescente viene identificato come “suicida”, viene inviato da un “professionista della salute mentale” senza che gli venga offerta nessun’altra scelta, nonostante svariati studi abbiano dimostrato che il “disturbo mentale” che il Teen Screen pretenderebbe di avere individuato può essere causato da una miriade di altri fattori: malattia fisica, alimentazione inadeguata, cambiamenti ormonali, difficoltà nello studio, problemi educazionali, reazioni allergiche e i classici ‘problemi dell’adolescenza’
· Dopo che lo studente è stato inviato dal professionista che gli fa una diagnosi, la somministrazione di un farmaco che altera la mente è quasi certa.
· Uno studio pubblicato dalla rivista Psychiatric Services ha rivelato che la prescrizione di farmaci psicotropi agli adolescenti è in aumento “... ed ha subito un’accelerazione particolarmente rapida dopo il 1999” – l’anno in cui è stato iniziato il Teen Screen
· Tra il 2000 ed il 2003 la spesa per psicofarmaci destinati a bambini negli USA ha superato la spesa per tutte le altre categorie di farmaci pediatrici, incluso antibiotici e medicine per l’asma.
· Nel settembre del 2004 il Comitato di Saggi della FDA (l’Agenzia Federale del Farmaco) ha stabilito che le cure antidepressive non solo fanno aumentare il rischio di suicidio nei bambini, ma non riescono nemmeno a curare la depressione.
· Il programma Teen Screen è legato a doppio filo con l’industria farmaceutica. David Shaffer, ideatore del programma Teen Screen, Laurie Flynn, direttore di Teen Screen e l’agenzia Rabin Strategic Partners che cura le pubbliche relazioni per conto del programma Teen Screen sono alcuni dei protagonisti di questa storia che vantano significativi legami con l’industria farmaceutica.
Assistiamo ad una fortissima spinta per la medicalizzazione dei comportamenti umani e dei bambini in particolare; non è un caso se, da qualche decennio, la psichiatria ha scoperto che il mercato dei bambini può essere un mercato interessante.

Ogni genitore il cui figlio sia stato sottoposto a test psichiatrici o diagnosi, all'interno della scuola, senza il suo permesso o che ha subito danni in seguito a trattamento psichiatrico, può mettersi in contatto con il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani per esporre l'abuso.

A cura del Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani Onlus
Sito: www.ccdu.org



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2 Commenti

Apprendo che il comitato dei cittadini per i diritti umani (autore dell'articolo) è un'associazione fondata negli stati uniti dalla setta Scientology...

E qui mi fermo poichè ogni commento è superfluo.

Sempre cordialmente da una psicologa psicopedagogista (qunidi non psichiatra), che si cura con l'aglio, la salvia e la propoli, che non intende vaccinare i propri figli e che si sta facendo togliere ben 11 otturazioni di amalgma dentistico (a caro prezzo)


Invito caldamente la redazione ad esercitare un più accurato filtro critico sulle fonti degli articoli.

F.C.

Sono una psicologa che si occupa di bambini con disturbi specifici dell'apprendimento.
Volevo segnalare che gli screening scolastici riguardanti le difficoltà di lettoscrittura, volti a rilevare la possibile presenza di un disturbo specifico dell'apprendimento (dislessia e altri), non indagano in alcun modo la sfrea psichica ma unicamente la velocità e la correttezza della lettura, la comprensione del testo, le abilità logico matematiche.
Si tratta dunque di test di livello e non di test psicodiagnostici.

Ricordo inoltre che il trattamento della dislessia e degli altri disturbi specifici dell'apprendimento prevede trattamenti logopedici precoci (basati in prevalenza sulle abilità di discriminazione fonologica delle parole) e non psicoterapie ne' tantomeno somministrazione di farmaci.
Si vedano a questo proposito le linee guida della società italiana di neurpsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza.
Ricordo infine che la dislessia e gli altri disturbi dell'aprendimento non sono in alcun modo dei 'disturbi menatali' ma un inseme di caratteristiche neurobiologiche, di origine genetica, che rendono lenti e difficoltosi taluni apprendimenti di tipo scolastico (in primis la lettoscrittura).
Consiglio a questo proposito la lettura dei testi del prof.
Stella.

Cordialmente

F.C.

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