Studia medicina per indagare sulla morte della moglie
7 anni di studi e di ricerche per capire come morì, o meglio, cosa uccise la moglie. Con la tenacia di chi ha sofferto troppo, Giuseppe Ricciardo, idraulico, si è trasformato in medico autodidatta. I risultati da lui ottenuti - documenti scientifici, esami condotti sui reperti di laboratorio - hanno spinto un magistrato genovese a riaprire l'inchiesta sulla morte di sua moglie, Adriana, e a iscrivere nel registro degli indagati 5 medici. Era una bella ragazza Adriana Trevisani, è morta nel '99, a 33 anni, dopo un calvario durato 2 anni. Fibrosi polmonare fu la diagnosi. "Le cure fatte su adriana sono state sbagliate. Non aveva la fibrosi polmonare, è stata indotta dalla terapia. Terapia sperimentale senza il suo consenso. Dove sta scritto che a un essere umano si possa somministrare una terapia senza il suo consenso?" L'hanno uccisa le cure, denuncia il marito, che solo per lei ha iniziato a frequentare, pur senza iscriversi, l'università, a seguire i corsi in silenzio. E poi centinaia di ore in biblioteca, notti collegato a internet per entrare in contatto con altri medici che hanno accettato di fargli da consulente. "Un medico di medicina nucleare mi ha detto che il midollo osseo di Adriana era stato ammazzato".
Il risultato per questo siciliano residente a Genova è solo uno: "Non si può parlare di omicidio colposo, è volontario a tutti gli effetti".
Fonte: TG5
Visitate il suo sito: VITA RUBATA di Giuseppe Ricciardo
Noi de La Leva continuiamo a sostenere Giuseppe nella sua lotta affinché si renda giustizia ad Adriana
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