Aspartame, l'amara storia di un dolcificante
Fonte: Rivistaonline.com
http://www.rivistaonline.com/Rivista/ArticoliPrimoPiano.aspx?id=3395
Aspartame, l'amara storia di un dolcificante
di Angelo Pagliaro
23/02/2007
La missione principale della Fondazione Europea di Oncologia e Scienze Ambientali "Bernardino Ramazzini" di Bologna è quella di prevenire il cancro, identificando gli agenti che lo possono causare e studiando nuove strategie di diagnosi precoce e terapie intensive. Per prevenire "il male del secolo" è fondamentale, per gli scienziati del centro, identificare le cause ambientali. Negli anni '70, prima dell'inizio della commercializzazione dell'aspartame, potente dolcificante a basso contenuto calorico ottenuto dall'unione di due amminoacidi, l'acido aspartico e la fenilalanina, con una piccola quantità di metanolo, furono condotti dalle industrie produttrici studi sperimentali di cancerogenicità su ratti e topi. I risultati di questi studi non evidenziarono rischi, anche se qualche dubbio fu sollevato in relazione alla qualità della conduzione degli esperimenti ed al fatto che erano stati rilevati alcuni casi di tumore al cervello tra gli animali trattati con aspartame, e nessuno fra gli animali di controllo.
Considerati i limiti oggettivi degli studi precedentemente svolti e l'interesse mondiale verso questo prodotto la Fondazione "B. Ramazzini", agli inizi degli anni '90, decise di programmare un esperimento che consentisse una valutazione adeguata sui potenziali effetti cancerogeni. Lo studio, condotto senza sponsorizzazioni di multinazionali del settore, è stato programmato su 1800 ratti (900 maschi e 900 femmine) della colonia usata da oltre 30 anni nei laboratori della Fondazione. Il trattamento degli animali è iniziato all'età di otto settimane ed è durato fino alla loro morte naturale. L'aspartame è stato aggiunto alla dieta standard nelle quantità dovute. Di ogni animale deceduto è stata fatta un'autopsia completa ed una valutazione istopatologica, per un totale di oltre 30.000 preparati esaminati al microscopio.
I risultati dello studio hanno evidenziato che l'aspartame induce un aumento statisticamente significativo di linfomi e leucemie maligni del rene nei ratti femmine e tumori maligni dei nervi periferici nei ratti maschi. L'aumento è stato osservato anche alla dose di 20 mg/Kg di peso corporeo, una dose inferiore a quella ammessa per l'uomo dalla normativa vigente. I dati, inoltre, dimostrano che l'integrazione della dieta con aspartame non induce alcuna modificazione dell'andamento del peso corporeo degli animali trattati rispetto ai non trattati. I risultati dell'esperimento sono stati comunicati nel corso del 2005 alle autorità di sanità pubblica italiane ed estere e impongono, da parte degli organi preposti, un urgente riesame dei livelli di assunzione permissibili dell'aspartame. Non bisogna dimenticare che negli Stati Uniti dal 1958 è in vigore una norma, l'emendamento Delaney, la quale stabilisce che "non può essere ammesso nessun additivo per l'alimentazione umana in qualsivoglia quantitativo per il quale appropriati test abbiano dimostrato che causa l'insorgenza del cancro se somministrato a esseri umani o animali". Mentre tale norma nel 1996 è stata rivista nella sua applicazione per quanto riguardo i pesticidi, rimane in vigore per gli additivi alimentari, compreso l'aspartame.
Per un agente cancerogeno non esiste una soglia al di sotto la quale può essere considerato sicuro per l'uomo. Mentre il colosso industriale che produce la Coca Cola sta per introdurre il dolcificante Splenda, a base di sucralosio in sostituzione dell'aspartame presente nella versione light, le ricerche del Centro Ramazzini continuano. E' on corso lo studio dei potenziali effetti cancerogeni dei campi magnetici generati dalla corrente elettrica, dalle antenne delle stazioni radio-base dalla telefonia mobile e dalle antenne dei telefoni cellulari. Inoltre si studiano gli effetti cancerogeni dell'uranio impoverito, delle particelle immesse nell'ambiente dai motori delle automobili, degli inceneritori, degli impianti di termovalorizzazione e delle centrali per la produzione dell'energia elettrica. È in corso di programmazione un mega-esperimento per valutare i possibili effetti a lungo termine di diete contenenti prodotti geneticamente modificati. L'aspartame è uno dei tanti prodotti che continua ad essere venduto in barba al principio di precauzione. Grazie a mirate campagne di disinformazione ha conquistato e continua a conquistare i mercati mondiali ad uso e consumo di donne e uomini alla ricerca della linea perfetta, che seguono diete ipocaloriche. Ma la dolcezza può nascondere tristi amarezze.
Per saperne di più:
Fondazione Ramazzini