Aflatossine – un pericolo per la nostra salute
Fonte: www.blogscienze.com
«Ottobre 04, 2007, 11:48:46 pm »
I parametri di sicurezza di un prodotto alimentare derivano dalla emancipazione che il prodotto ha raggiunto da radioattività, metalli pesanti, batteri , insetti, parassiti animali e micotossine, di cui le aflatossine fanno parte.
Ma cosa sono le Aflatossine?
Per saperne di più abbiamo consultato alcuni siti specialistici che trattano l’argomento ed abbiamo fatto scoperte davvero interessanti.
Esse rientrano tra i metaboliti tossici che esercitano un’azione mutagena, teratogena e cancerogena. Rappresentano, in parole povere, un veleno soprattutto per il fegato sul quale producono danni a volte irreversibili.
Sono prodotte da muffe e funghi del tipo Aspergillus e si formano, in condizioni di alta temperatura e umidità, scarsità d’acqua, presenza d’insetti, concimazione non conforme del terreno, su prodotti come mais e latte, di primaria importanza per l’alimentazione umana e animale.
La contaminazione del prodotto, può avvenire nel percorso che dalla coltivazione porta al raccolto, trasformazione e conservazione in deposito.
Sono note le Aflatossine B2 e la B1, agente cancerogeno genotossico che, durante il processo digestivo dell’animale che si nutre di mais contaminato, viene trasformata nell’Aflatossina M1, che transita nel latte prodotto dagli animali.
Per prevenire il rischio di sviluppo delle citate micotossine, è importante attenersi alle linee guida che la Comunità Europea ha diramato al riguardo che stabiliscono, tra l’altro, la quantità massima di Aflatossima M1 che può essere contenuta nel latte, oltre la quale il prodotto deve essere ritirato dal mercato.
La problematica, che coinvolge non solo alimenti come mais e latte, ma anche bevande e cibi che tutti i giorni sono sulle nostre tavole, come arachidi, frutta secca e granoturco, dovrebbe essere seguita con particolare attenzione e severità per ridurre al minimo la presenza di tali sostanza velenose nei cibi destinati anche ai bambini. (04/10/07)
di D.T.
Fonte: www.blogscienze.com
Interessante articolo. I miei nonni coltivano granoturco per farne farina. Quali precauzione devono prendere per conservare al meglio il prodotto per evitare la formazione di tali tossine?