La Piroluria - Comune e semi-sconosciuta disfunzione metabolica
La Piroluria - Comune e semi-sconosciuta disfunzione metabolica
Dedicato a mio papà, a Gianmaria e a chi cerca la verità
Mi è stato chiesto di scrivere un articolo sulla piroluria e mi sono reso conto immediatamente che per me è impossibile parlare di questa disfunzione metabolica senza descrivere la mia esperienza personale. Non sono un medico e non ho nessuna qualificazione in questo campo, di conseguenza qualsiasi tentativo facessi di attenermi a nozioni scientifiche risulterebbe in un qualcosa di poco accurato. Quello che so sulla piroluria è esclusivamente frutto di un’intensa lettura da diverse fonti (libri, articoli, Internet, il forum ecc.) e dal relazionarmi con medici, quindi posso solo riportare qui la mia esperienza e le mie impressioni personali.
La piroluria è per me un’esperienza molto intima in quanto può provocare alterazioni della percezione, del comportamento, dell’umore e della psicologia di una persona oltre ad una serie di sintomi fisici. Sarebbe davvero difficile per me parlare con distacco di queste cose visto che le sto sperimentando in prima persona.
Ribadisco per evitare fraintendimenti che, come ho già detto, non sono un medico e non ho nessuna qualificazione in questo settore. Sono semplicemente una persona che sta cercando di trasmettere la propria esperienza sperando di indirizzare altre persone che potrebbero soffrire del mio stesso problema sulla giusta strada per stare meglio. Sono mosso dal desiderio di conoscere di più sulla piroluria, di trovare persone che stiano vivendo direttamente o indirettamente un’esperienza simile alla mia e che abbiano voglia di condividerla, di confrontarsi. Spero così di poter aiutare altre persone a trovare una soluzione come ho avuto la fortuna di trovare io.
Un’altra precisazione essenziale è a riguardo dei termini che userò in questo articolo. Nel vario materiale che ho trovato vengono usati diversi nomi per descrivere la piroluria. In italiano questa disfunzione viene chiamata piroluria, pirroluria criptopirroluria, criptopiroluria, mentre in inglese la si trova sotto i seguenti nomi: pyroluria, pyrroluria, kryptopyrroluria ecc. Per semplicità userò il termine ‘piroluria’.
Questo articolo è il frutto di 6 anni di ricerche personali su questo argomento e dell’esperienza molto bella del forum nel quale modero una discussione pubblica sulla piroluria, gentilmente ospitato dalla Leva di Archimede all’indirizzo:
http://www.laleva.cc/phpBB2/ dove consiglio di andare per approfondire gli argomenti qui trattati.
Questo articolo è la sintesi di questi anni di ricerca e confronto, ed è una sintesi delle mie conclusioni ed impressioni più che una raccolta di nozioni tecniche e descrizioni scientifiche, per approfondire le quali rimando ancora una volta al forum.
Paolo “Paquito”
La Piroluria
La piroluria è una “malattia” molto controversa. Questo deriva dal fatto che il medico convenzionale, nella maggior parte dei casi, non ne ha mai sentito parlare, mentre al tempo stesso è ben nota a professionisti orientati alla medicina complementare. Visto che le metodologie di queste due pratiche mediche sono spesso diametralmente opposte troveremo, nella maggior parte dei casi, i medici tradizionali negare l’esistenza della piroluria e affermare che, siccome non ci sono dimostrazioni scientifiche a tal riguardo, essa non esiste. I medici complementari (naturopati, medici ortomolecolari, nutrizionisti ecc.) invece spesso la conoscono e trattano con risultati sorprendenti. Ho incontrato medici convenzionali, da vari medici di base in diversi paesi a medici specialisti, che non ne sanno assolutamente nulla.
Da ricerche da me eseguite col supporto di alcuni medici, si è riscontrato che effettivamente la piroluria non è menzionata come “malattia” nelle liste ufficiali delle malattie e disfunzioni usate dai medici convenzionali di Italia e Gran Bretagna. Per questo motivo è comprensibile la ‘diffidenza’ dei medici convenzionali. Quello che non è comprensibile, dal mio punto di vista, è la negazione dell’esistenza di qualcosa dimostrabile e curabile, anche se non rientra nelle liste e nelle metodologie ufficiali. Ritengo che un buon medico dovrebbe prendere atto e accettare ciò che fa star meglio il suo paziente, anche se questo rimedio non rientra nelle sue pratiche di routine, soprattutto se questo rimedio non implica l’uso di farmaci, ma bensì semplici supplementi nutritivi. Sono sicuro che qualche dottore certamente sarebbe felice di impiegare una metodologia che, seppur diversa dalla sua normale pratica, faccia star meglio il paziente, ma la mia esperienza è stata di negazione e ostruzione, pur mettendo di fronte a loro risultati di laboratorio e netti miglioramenti delle condizioni di salute.
Quando da ormai troppo tempo mi sentivo molto male, circa 3 anni, non ho più potuto ignorare il mio stato e, come tutti, mi sono rivolto al mio medico di base. A quel tempo simpatizzavo per le medicine naturali, più per istinto che per conoscenza, ma non ne sapevo praticamente nulla. Quando stavo male andavo dal medico di base, tutto qua. E così feci anche in questa occasione. Quando il medico mi visitò (10 minuti di orologio) mi disse che ero depresso. Avevo riferito tutta una serie di sintomi che, sommariamente, erano: stanchezza estrema, sonno non ristoratore, mal di testa pressoché costante, debolezza, sensibilità alla luce e ai suoni, pallore eccessivo, pelle secca, occhiaie, irritabilità, depressione, negatività, ansia, impossibilità quasi totale a concentrarmi e produrre pensieri e frasi articolate, tensione interna. Ricordo che mi svegliavo al mattino con la sensazione di essere più stanco della sera prima, ogni giorno di più. Tutto era difficilissimo: lavorare, scrivere, leggere, parlare, pensare, fare la spesa, fare una rampa di scale…
‘Depressione’ dice il medico, il quale mi propone di entrare in terapia farmacologica. Ovviamente non sono contento di questa soluzione ed esco dallo studio medico senza aver accettato di cominciare la terapia, ma senza avere la più pallida idea di cos’altro fare.
Di lì a pochi giorni la fortuna ha voluto che passassi davanti ad una vetrina dove c’era scritto “Ti senti stanco, depresso?”, “Fai fatica a concentrarti?” ecc. e, senza pensarci troppo, entrai per parlare. Qui trovai una nutrizionista che mi spiegò per la prima volta che spesso ci si sente male, anche seriamente, per delle carenze nutrizionali. È in questa occasione che mi viene introdotto per la prima volta il concetto di nutrizione non solo come sistema per mantenere una salute ottimale, ma anche come metodo per curare attraverso il ribilanciamento ottimale dell’organismo. La stessa nutrizionista, dopo avermi ascoltato lungamente, mi propone un esame delle urine per determinare se sono affetto, come crede, da piroluria, nome che non solo non avevo mai sentito ma che trovavo piuttosto ridicolo.
Risultai positivo e, nonostante non avessi mai sentito parlare di questa malattia chiamata “piroluria”, sentii che potevo fidarmi di questa persona, non solo perché effettivamente mi stava dimostrando di sapere qual’era l’origine dei miei sintomi, ma perchè la soluzione che mi offriva era semplice, naturale, senza effetti collaterali ed economica. Forse avevo trovato la soluzione alternativa agli psicofarmaci proposti dal medico di base, i quali, avrei compreso di lì a poco tempo, non solo sarebbero stati del tutto inutili ma avrebbero anche potuto provocare un peggioramento della mia condizione, visto che non erano la soluzione giusta e che presentano pericolosi effetti collaterali.
Per la terapia la nutrizionista suggerì di assumere alcuni supplementi, nello specifico vitamina B6, zinco e degli olii omega 6 (olio di enotera). Cominciai quel giorno stesso a prendere questi supplementi e immediatamente dal giorno successivo mi svegliai sentendomi molto più riposato, rilassato, mentalmente leggero ed energico. Non potete immaginare la mia contentezza, dopo così tanto tempo di discesa finalmente stavo risalendo!
Cominciai ad informarmi su questa misteriosa piroluria e scoprii tante informazioni interessanti. Scoprii, come detto, che non era affatto conosciuta alla medicina convenzionale, che era correlata in qualche modo all’autismo e alla schizofrenia, che poteva provocare sintomi davvero seri. Che una delle caratteristiche principali delle persone che soffrono di questa disfunzione è l’estrema difficoltà a gestire lo stress, soprattutto emotivo. Tentai di mettermi in contatto il più possibile con persone che potessero darmi informazioni al riguardo e ho usato soprattutto Internet a questo scopo. Ho scritto in forums americani, britannici e italiani per riportare la mia esperienza e finalmente ho scoperto che esistevano gruppi di persone che conoscevano bene la piroluria. Non solo: scoprii poco dopo che esistono perfino cliniche e medici specializzati in questa malattia, principalmente in Germania, Olanda, Gran Bretagna e Stati Uniti.
Ma cos’è la piroluria?
La piroluria è una disfunzione metabolica, la conseguenza di un difetto genetico (quindi ereditaria) che provoca, in persone predisposte, l’aumento spropositato di una certa sostanza nel sangue chiamata criptopirrolo (anche qui i nomi variano, in inglese è kryptopyrrole, indicato con KP, sigla che adotterò da qui in poi). Questa sostanza viene prodotta di solito in conseguenza ad uno stato di stress, principalmente emotivo. I criptopirroli hanno la caratteristica di legarsi alle molecole di vitamina B6 e zinco che si trovano nel sangue ed essere espulsi attraverso le urine. Quando i KP sono in quantità abnorme, è abnorme anche l’espulsione di queste due sostanze vitali. Da qui nasce la miriade di sintomi che la deficienza di queste due sostanze provoca. L’incidenza di piroluria è alta in alcune categorie di persone: schizofrenici (27%), depressi (20%), autistici (20%), affetti da sindrome bipolare (20%), popolazione generica (10%). Anche alcolisti e persone generalmente dipendenti da sostanze varie quali droghe, sonniferi e tranquillanti sembrano avere un’alta incidenza di piroluria.
La semplice terapia supplementativa varia a seconda dei singoli casi per quanto riguarda dosaggi, tipologia e modalità di somministrazione. I fattori di cui tenere conto sono di solito età, peso corporeo, caratteristiche fisiche, interazioni con altri supplementi o medicinali ecc. Si sconsiglia di tentare la via dell’auto-terapia soprattutto se si è in cura farmacologica o se si soffre di altri problemi fisico-psichici, ed è sempre meglio farsi seguire da un medico capace e al corrente delle tecniche di somministrazione di supplementi e soprattutto che non neghi l’utilità di queste pratiche.
È da circa 6 anni che ho cominciato la terapia supplementativa e la mia salute è migliorata di settimana in settimana fino a stabilizzarsi ad un livello ottimale. Continuo a prendere supplementi per coprire le carenze generate dalla piroluria e ho imparato ad auto regolarmi per quanto riguarda le dosi.
Per maggiori dettagli sulla piroluria e su come eseguire l’esame, rimando ancora una volta agli articoli sul forum http://www.laleva.cc/phpBB2/ che riportano informazioni dettagliate e rimandano ad articoli e siti specifici, incoraggiando l’intervento da parte dei lettori.
Se qualcuno sentisse la necessità di contattarmi direttamente lo può fare attraverso il forum o scrivendomi all’indirizzo email info@paquito.it
Paolo vive e lavora a Edimburgo, Scozia. Qui sta portando avanti le sue passioni lavorando come web designer, video editor e fotografo, ma anche cercando di sviluppare il suo interesse in nutrizione, salute e politica.
Comments
04.03.09 11:32 | Posted by: paolo
Frederika potresti per cortesia segnalarmi il link alla sezione del tuo interessantissimo sito dove hai pubblicato le informazioni su piroluria?
In questo modo riportero' l'indirizzo sul forum della Leva.
Grazie
paolo
Se hai bisogno di scrivermi il mio indirizzo e' info@newtreedesign.co.uk
04.03.09 11:06 | Posted by: paolo
Grazie Federika!
: )
paolo
04.03.09 07:25 | Posted by: frederika
Spero che non ti dispiace se qualche spunto del tuo articolo...che trovo molto importante....nel forum di Sanihelp.Dove c'è una sezione dedicata alla medicina naturale.
Queste informazione meritano di essere divulgati...ogni "ammalato"che riesce a stare meglio dopo le dovute informazioni mi basta.
Vuol dire che nel mio piccolo ho messo un granello nella marea delle informazioni "utili".
Ciao,Frederika.