Non gela in frigo: la proteina estratta da un pesce artico ne preserva la consistenza. Allarme Coldiretti: è
un inganno. Dopo il semaforo verde della Commissione europea, già quest'estate nei 27 paesi della
Ue si potranno vendere coni "very strong".
tratto http://www.repubblica.it del 19 giugno 2009 a firma di Antonio Cianciullo
ROMA - Via libera al gelato ogm. Dopo il semaforo verde della Commissione europea, già quest'estate nei 27 paesi della Ue si potranno vendere coni "very strong", capaci di resistere a temperature polari senza perdere cremosità. Grazie a un gene rubato a un pesce artico, i gelati transgenici saranno resistenti come dischi dell'hockey su ghiaccio: potremo metterli nel più glaciale dei freezer per farli resistere più a lungo senza squagliarsi.
La proteina sintetica utilizzata dalla Unilever si chiama Isp (Ice Structuring Protein) ed è derivata da un lievito geneticamente modificato. Avendo ottenuto l'approvazione prima dell'Efsa (l'Autorità europea per la sicurezza alimentare) e poi della Commissione europea, potrà essere inserita nella categoria dei novel foods come ingrediente alimentare nel ghiaccio.
Ma non tutti sembrano apprezzare la concentrazione tecnologica sulle performance termiche del gelato. "I ricercatori dell'Indipendent Science Panel già nel 2006 avevano dimostrato che la proteina della Unilever costituisce un allergene - commenta Nicoletta De Cillis, della Fondazione Diritti Genetici - Per di più il nuovo ingrediente sarà etichettato semplicemente come proteina Isp in base alla attuale normativa Ue che non sottopone casi come il gelato della Unilever alla regolamentazione prevista per gli Ogm".
La Unilever difende la sicurezza del suo brevetto perché il lievito ogm viene rimosso nel prodotto finale, e sostiene che i nuovi gelati saranno più dietetici e meno costosi. "La normativa varata nel 2000 è molto rigorosa", aggiunge Leonardo Vingiani, direttore di Assobiotec. "Non si può essere favorevoli all'Efta quando boccia un prodotto ogm e contrari quando ne approva un altro. È ora di affrontare la materia in maniera scientifica".
Preoccupata invece Coldiretti che ha reso pubblica una ricerca Swg da cui risulta che le proteine transgeniche non sono gradite a tre italiani su quattro. Secondo l'associazione degli agricoltori, si mette a rischio l'immagine generale di un settore del made in Italy che ha visto aumentare le esportazioni di gelato del 43 per cento in termini di fatturato nel primo mese del 2009. In Italia il mercato dei gelati vale 5 miliardi di euro: 15 chili l'anno a persona per coppe, coni, bastoncini e vaschette per il 60 per cento di tipo artigianale.
Ed è proprio questo il centro della polemica. I produttori italiani vogliono rafforzare un trend che ha visto salire i consumi dei prodotti locali e dei gelati a "chilometri zero": dall'amarone in Veneto al pistacchio di Bronte in Sicilia, dal bergamotto in Calabria ai frutti di bosco di Cuneo, dal gelso siciliano al latte di asina veneto, dal gelato di ricotta al gelato al latte di bufala. Grazie alla creatività italiana si è arrivati ormai a 600 tipi di gusti e le gelaterie artigianali sono ormai 35 mila.
Fonte: Il NuovoMondo
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