Il medico danese Claus Hancke fa il punto sull'influenza suina.
Potete trovare la versione inglese di questo articolo al http://mayday-info.org/H1N1-flu-responsum.shtml
Tradotto da: Sepp Hasslberger
Nel suo enunciato Thoughts on a "Pandemic", Hancke ci invita alla calma dicendo:
In riferimento alla minaccia o la presenza della pandemia influenzale H1N1, vorrei richiamare alla temperanza.
E' una pandemia - il che significa solamente che la malattia è altamente contagiosa e che si è sparsa in tutto il mondo. Non significa che tutti moriranno di conseguenza.
La parola "pandemia" non ci dice NIENTE sulla pericolosità della malattia.
L'influenza H1N1 si è sparsa con molta calma durante gli ultimi sei mesi e nel contesto globale non ha raggiunto, neanche lontanamente, i numeri di morti che vediamo con la normale influenza stagionale.
Possiamo dire perciò che si tratta di un'influenza progredita in modo ragionevole e con un tasso di mortalità piuttosto basso. In generale, parliamo di più o meno tre giorni di febbre moderata.
La bassa mortalità è probabilmente dovuta al fatto che la malattia colpisce soprattutto i giovani e le persone di mezza età. Le persone più anziane vengono colpite in modo molto più lieve, probabilmente perché hanno sviluppato almeno una parziale immunità l'ultima volta che hanno contratto o sono state esposte a questa malattia negli anni '50.
Per debellare questa influenza, i governi di molte nazioni hanno ordinato grandi quantità di vaccini ed è stato detto che per ragioni di logistica era necessario conservare questi vaccini con il timerosal che è composto al 58 % da mercurio. Il mercurio è la sostanza più neurotossica conosciuta (senza contare le sostanze radioattive) e si mantiene nel corpo per 20 o 30 anni. Per questa ragione gli umani e gli animali tendono ad accumulare quantità neurotossiche di questo elemento nocivo. Il contenuto in mercurio del vaccino cambia radicalmente le raccomandazioni, perché è ora necessario considerare l'impatto di un importante effetto secondario.
Non si dovrebbe mai dare un trattamento che è peggio della malattia. E' giusto prendere delle misure preventive ma solamente se gli effetti collaterali sono più che controbilanciati dai benefici previsti.
In qualità di medico devo considerare la vaccinazione come misura preventiva individuale, non di prevenzione generalizzata nel contesto di una "macchina di produttività sociale". Perciò non posso dare un'opinione sulle conseguenze socioeconomiche, su quel che viene chiamato "immunità del branco", che un rifiuto del vaccino potrebbe comportare.
Un pericolo teorico con il virus H1N1 è che potrebbe mutare o combinarsi con il virus H3N2 o col H5N1. Ma se questo dovesse succedere saremmo di fronte ad un nuovo virus contro il quale i vaccini esistenti potrebbero non essere efficaci.
Il pericolo veramente serio di questa telenovela è che i popoli del mondo sono stati spaventati e fatti intimidire oltre ogni misura ragionevole. Questa campagna di paura di fronte ad una malattia di relativamente lieve entità è una vera minaccia alla vita perché induce i popoli del mondo alla sordità nel caso un virus letale dovesse scatenare una pandemia.
Come in un gioco d'azzardo, l'Organizzazione Mondiale della Salute ha messo a repentaglio la salute mondiale gridando "al lupo".
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