La verità taciuta sul cancro
La verità taciuta sul cancro di Lawrence Broxmeyer, MD
Apparso su Nexus New Times n. 85 (Parte 1) e n. 86 (Parte 2)
Un tempo l'establishment medico statunitense accettava la causa microbica del cancro, ma nel 1910 fece dietrofront e da allora rifiutò di accettare la validità di studi scientifici che dimostravano l'esistenza di un germe del cancro.
Il termine "cancro" è di derivazione latina e significa "granchio". Al giorno d'oggi la "cura" del cancro è una fiorente industria. Al volgere del ventesimo secolo la classe medica era giunta alla conclusione che la questione non era stabilire se la causa fosse o meno una malattia infettiva, ma di quale fra le possibili patologie di tal genere si trattasse. Da oltre due secoli si scopriva e riscopriva, definiva e ridefiniva un germe del cancro; ogni scienziato accresceva le conoscenze, ma senza costrutto. Poi, nel 1910, determinate autorità mediche statunitensi effettuarono una piroetta di 180 gradi, stabilendo che il cancro non era provocato da un microbo e che chiunque la pensasse diversamente era un eretico, un ciarlatano o un impostore.
La D.ssa Virginia Wuerthele-Caspe Livingston e la sua rete non rientravano in suddetta schiera; le loro meticolose ricerche e pubblicazioni riviste dai pari erano all'apice della tecnologia statunitense postbellica. Il Dr. Dean Burk, co-fondatore del National Cancer Institute statunitense nonché capo, per 34 anni, dell'annesso dipartimento di chimica della cellula, è giunto ad affermare che il germe del cancro della D.ssa Livingston era reale e certo quanto qualsiasi cosa nota nell'ambito del cancro. Il ricercatore Dr. Alan Cantwell, Jr, è cresciuto nella convinzione secondo cui si presumeva che tutti i germi responsabili di patologie rilevanti fossero già stati scoperti. Tuttavia, con suo grande sgomento, ha scoperto che uno era stato tralasciato: il germe del cancro. Cantwell sapeva che Livingston era già stata stigmatizzata dall'ortodossia medica per aver scoperto il germe del cancro - quindi quella che egli riteneva forse la più importante scoperta del ventesimo secolo rimaneva ampiamente screditata.
La sorprendente analogia fra cancro e tubercolosi (TB) venne rilevata molto prima che fosse scoperto il bacillo della tubercolosi. Nel 1877, Sir John Simon fece notare la somiglianza e di fatto portò con forza argomenti a favore dell'origine microbica micobatterica del cancro. Da allora, migliaia di articoli e documenti hanno indicato variazioni maligne per derivare l'infezione tubercolare. Tuttavia la rivalsa di Sir John avrebbe dovuto attendere il germe di Livingston che, quantunque simile alla tubercolosi, non era tale ma una forma atipica di questo micobatterio, formato dal micobatterio e altri Attinomicetali correlati. Se la scienza medica e le autorità costituite avessero destinato a indagare e distruggere il germe della D.ssa Livingston altrettanto tempo di quello dedicato ad attaccare lei e i suoi colleghi, oggi il cancro sarebbe curabile.
Attacco al linfoma di Hodgkin
Quando Virginia Livingston era una studentessa presso il Bellevue medical College di New York City, il suo docente di patologia menzionò in modo alquanto sprezzante il fatto che presso la Cornell University vi era una patologa la quale riteneva che il morbo di Hodgkin (una forma di tumore delle ghiandole) fosse provocato da tubercolosi aviaria.1 La patologa aveva pubblicato documentazione, ma nessuno ne aveva confermato le scoperte. In seguito, Livingston mise a confronto vetrini delle due malattie. Nel caso di Hodgkin, le gigantesche cellule multinucleate erano denominate cellule di Reed-Sternberg e risultavano simili alle gigantesche cellule della tubercolosi che si formavano sino ad avvolgere i bacilli della tubercolosi. Livingston impresse nella memoria che la patologa in questione - D.ssa Elise L'Esperance - probabilmente aveva ragione, tuttavia avrebbe riscontrato difficoltà a far accettare le sue scoperte.Nel 1931, L'Esperance osservava che batteri "acido-resistenti" simili a quelli della tubercolosi crivellavano i suoi campioni di tessuto con linfoma di Hodgkin. Quel germe, una volta iniettato in cavie, induceva il morbo di Hodgkin anche negli animali, in ottemperanza ai postulati di Koch. La patologa portò i suoi vetrini colorati all'ex insegnante nonché eminente patologo del cancro della Cornell Dr. James Ewing, "il padre dell'oncologia", il quale inizialmente confermò che di fatto i vetrini di tessuto esibivano morbo di Hodgkin; quando tuttavia scoprì che i campioni provenivano da cavie inoculate con tubercolosi aviaria riscontrata dalla patologa in esseri umani affetti da morbo di Hodgkin, Ewing, visibilmente turbato, affermò che i campioni dei vetrini non potevano essere cancro.Nel 1931, L'Esperance osservava che batteri "acido-resistenti" simili a quelli della tubercolosi crivellavano i suoi campioni di tessuto con linfoma di Hodgkin.
Questa reazione tradì i suoi variegati trascorsi di politicante della medicina di rango elevato. Nel 1907, interpellando il Dr. Ewing in merito a un germe del cancro, egli avrebbe condiviso tale nozione. Non era forse Ewing colui il quale a suo tempo aveva proclamato che la tubercolosi seguiva il morbo di Hodgkin "come un'ombra"?
Tuttavia, alcuni anni più tardi, con Neoplastic Diseases2 Ewing trafisse al cuore la tesi della causa infettiva del cancro, diventando un ambizioso fanatico della radioterapia, avendo bene in mente la carica di direttore di quello che un giorno sarebbe diventato il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center. L'insediamento di Ewing era nelle mani dell'importante filantropo James Douglas, il quale sapeva che un voto per Ewing corrispondeva al proseguimento delle tecniche con radiazioni e quindi, tramite la sua società Phelps Dodge, Inc.,3 avviò ragguardevoli operazioni di estrazione di uranio dalle miniere del Colorado.Ben presto l'antesignano dello Sloan divenne noto come l'ospedale del radio e si trasformò da istituto con meno del 15 per cento di pazienti censiti malati di cancro - tenuti separati in reparti per timore che la loro malattia si propagasse ad altri - in un vero e proprio centro di cura del cancro. Tuttavia, fu proprio la storia delle radiazioni a rivelarne le pecche: agli inizi del ventesimo secolo erano stati documentati all'incirca un centinaio di casi di leucemia in individui sottoposti a radio, e non molto tempo dopo si stabilì che circa cento radiologi avevano contratto il cancro a causa dell'esposizione al radio.4 Ad ogni modo Ewing, a quel punto membro onorario della American Radium Society, persisteva nella propria posizione.
Elise L'Esperance non fu certo l'unica a collegare il morbo di Hodgkin a un germe denominato tubercolosi aviaria.
Sotto il profilo storico, lo stesso Dr. Carl Sternberg, co-scopritore della caratteristica cellula di Reed-Sternberg, era convinto che il morbo di Hodgkin fosse provocato dalla tubercolosi. Come L'Esperance, Fraenkel e Much5 ritenevano che fosse provocato da una peculiare forma di tubercolosi, quale la tubercolosi aviaria, e il dibattito sulla causa infettiva del morbo di Hodgkin divenne quello più acceso in assoluto.
L'Esperance fece il proprio ingresso in questa arena nel 1931, ascoltata da pochi. Il suo articolo "Studies in Hodgkin's Disease" venne pubblicato su Annals of Surgery, 6 dimostrandosi il retaggio che nessuno, nemmeno Ewing (il quale ben presto morì a causa di un cancro auto- diagnosticato) era in grado di togliere di mezzo.
La D.ssa Virginia Livingston e la reale causa del cancro
Si è proceduto ad analizzare più volte le nostre colture [di cancro]. Vari ceppi sono stati inviati a laboratori per essere identificati. Nessuno è davvero riuscito a classificarli. Risultavano qualcosa di sconosciuto. Avevano numerose forme ma crescevano nuovamente sino a rivelarsi la medesima cosa, indipendentemente dalla modalità secondo cui venivano coltivati.
Assomigliavano a micobatteri più che a qualsiasi altra cosa. Il bacillo della tubercolosi è un micobatterio o bacillo fungoso.
-- Virgina Livingston, 19727
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Fonte:
Numero 85 e 86