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DATA REPORT: Qualità dell'aria in Europa 2014

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Nell'ultimo report dell'Agenzia europea per l'ambiente l'Italia figura tra gli Stati peggiori, in particolare per Pm10 e biossido di azoto

Il recente rapporto curato dall'Agenzia europea per l'ambiente passa in rassegna i progressi fatti verso il rispetto delle direttive sulla qualità dell'aria e fornisce una panoramica delle politiche e delle misure introdotte a livello europeo per migliorare la qualità dell'aria e ridurre al minimo gli impatti. Quello che emerge è che, se da una parte le politiche hanno complessivamente migliorato la qualità dell'aria, l'inquinamento atmosferico è ancora il principale pericolo per la salute e l'ambient

Gli inquinanti più problematici risultano il PM10 e il biossido d'azoto, soprattutto a causa del traffico veicolare. Di seguito i principali risultati per i diversi inquinanti

Particolato
Il valore limite giornaliero per il PM10 è stato ampiamente superato (vedi i punti rossi scuri e rossi sulla mappa) nella regione dei Balcani, Bulgaria, Italia, Polonia, Slovacchia e Turchia, ma anche in diversi regioni urbane, dalla penisola iberica ai Paesi nordici.


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Per quanto riguarda il PM2,5 la classifica vede al primo posto la Bulgaria seguita da Polonia, Slovacchia, Cipro, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Turchia e Italia. Le concentrazioni di PM2.5, in media, tendono a diminuire per le stazioni di traffico e industriali, ma le concentrazioni rimangono sostenute nelle stazioni di fondo urbano e rurale.

Biossido di azoto
20 Stati membri hanno registrato superamenti del valore limite in una o più stazioni.Qui gli Stati con le concentrazioni più alte d'Europa sono la Germania, il Regno Unito e l'Italia, con picchi giornalieri vicini ai 100 µg/m3.

Ossidi di azoto
Le emissioni sono calate nella UE-28 del 1,5%, principalmente a causa della riduzione delle emissioni in Francia e Germania, e nonostante il fatto che alcuni paesi abbiano invece aumentato le loro emissioni (in Italia sono aumentate del 6%). Il valore limite annuale per la protezione della vegetazione è stato superato in 18 stazioni rurali di fondo, soprattutto in Italia (12 stazioni), ma anche in Austria, Belgio, Germania e Svizzera.

Ozono

Mentre il 18% delle stazioni ha registrato una tendenza al ribasso, il 2% ha registrato invece un aumento, la maggior parte delle quali in Italia e Spagna.


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Benzo(a)pirene
Qui i superamenti sono più predominanti in Europa centrale e orientale (Austria, Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Italia (Pianura Padana), Lituania, Polonia e Slovenia) anche se ci sono casi di superamento anche in Estonia, Francia, Germania e Regno Unito. Tra i dati monitorati manca però gran parte dell'Europa sud-orientale.

Ammoniaca
Gli Stati membri che hanno maggiormente contribuito alle emissioni di ammoniaca sono stati Francia (18%), Germania (15%), Italia (11%) e Spagna (10%). Le politiche europee hanno infatti significativamente ridotto le emissioni dei gas precursori del PM, con eccezione dell'ammoniaca.

Monossido di carbonio

Delle 951 stazioni operative con copertura temporale superiore al 75% in 33 paesi, 9 stazioni hanno registrato superamenti del valore limite: 6 stazioni di traffico, 2 stazioni industriali e 1 stazione rurale di fondo, tutte in Italia.


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Qualità dell'aria e morti premature

Nel report sono presenti anche le stime di mortalità causata dall'esposizione a PM2,5 e ozono.
La Germania, con la più grande popolazione in Europa, è il paese con la più alta stima di morti premature dovute all'inquinamento da PM2,5 (più di 69 000 all'anno). E' seguita da Italia e Polonia, con quasi 65 000 e 42 400 morti premature ogni anno, rispettivamente. Questi tre paesi, con il 34% della popolazione europea, rappresentano il 39% della mortalità totale in Europa a causa dell'esposizione a PM2,5.

Per quanto riguarda l'ozono, è l'Italia, con il quarto della popolazione in Europa, il paese con la più alta stima di morti premature dovute all'inquinamento da ozono (quasi 3 400 all'anno). E' seguita da Germania, Francia e Spagna, con più di 2 300, 1 800 e 1 700 morti premature ogni anno, rispettivamente. Questi quattro paesi, con il 46% della popolazione europea, rappresentano il 54% del totale di mortalità in Europa, a causa dell'esposizione a ozono.

File PDF

Fonte: http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2015/046-15/046-15-qualita-dell2019aria-in-europa-2014




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