Nell'ultimo report dell'Agenzia europea per l'ambiente l'Italia figura tra gli Stati peggiori, in particolare per Pm10 e biossido di azoto
Gli inquinanti più problematici risultano il PM10 e il biossido d'azoto, soprattutto a causa del traffico veicolare. Di seguito i principali risultati per i diversi inquinanti
Particolato
Il valore limite giornaliero per il PM10 è stato ampiamente superato (vedi i punti rossi scuri e rossi sulla mappa) nella regione dei Balcani, Bulgaria, Italia, Polonia, Slovacchia e Turchia, ma anche in diversi regioni urbane, dalla penisola iberica ai Paesi nordici.
Per quanto riguarda il PM2,5 la classifica vede al primo posto la Bulgaria seguita da Polonia, Slovacchia, Cipro, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Turchia e Italia. Le concentrazioni di PM2.5, in media, tendono a diminuire per le stazioni di traffico e industriali, ma le concentrazioni rimangono sostenute nelle stazioni di fondo urbano e rurale.
Biossido di azoto
20 Stati membri hanno registrato superamenti del valore limite in una o più stazioni.Qui gli Stati con le concentrazioni più alte d'Europa sono la Germania, il Regno Unito e l'Italia, con picchi giornalieri vicini ai 100 µg/m3.
Ossidi di azoto
Le emissioni sono calate nella UE-28 del 1,5%, principalmente a causa della riduzione delle emissioni in Francia e Germania, e nonostante il fatto che alcuni paesi abbiano invece aumentato le loro emissioni (in Italia sono aumentate del 6%). Il valore limite annuale per la protezione della vegetazione è stato superato in 18 stazioni rurali di fondo, soprattutto in Italia (12 stazioni), ma anche in Austria, Belgio, Germania e Svizzera.
Ozono
Mentre il 18% delle stazioni ha registrato una tendenza al ribasso, il 2% ha registrato invece un aumento, la maggior parte delle quali in Italia e Spagna.
Benzo(a)pirene
Qui i superamenti sono più predominanti in Europa centrale e orientale (Austria, Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Italia (Pianura Padana), Lituania, Polonia e Slovenia) anche se ci sono casi di superamento anche in Estonia, Francia, Germania e Regno Unito. Tra i dati monitorati manca però gran parte dell'Europa sud-orientale.
Ammoniaca
Gli Stati membri che hanno maggiormente contribuito alle emissioni di ammoniaca sono stati Francia (18%), Germania (15%), Italia (11%) e Spagna (10%). Le politiche europee hanno infatti significativamente ridotto le emissioni dei gas precursori del PM, con eccezione dell'ammoniaca.
Monossido di carbonio
Delle 951 stazioni operative con copertura temporale superiore al 75% in 33 paesi, 9 stazioni hanno registrato superamenti del valore limite: 6 stazioni di traffico, 2 stazioni industriali e 1 stazione rurale di fondo, tutte in Italia.
Qualità dell'aria e morti premature
Nel report sono presenti anche le stime di mortalità causata dall'esposizione a PM2,5 e ozono.
La Germania, con la più grande popolazione in Europa, è il paese con la più alta stima di morti premature dovute all'inquinamento da PM2,5 (più di 69 000 all'anno). E' seguita da Italia e Polonia, con quasi 65 000 e 42 400 morti premature ogni anno, rispettivamente. Questi tre paesi, con il 34% della popolazione europea, rappresentano il 39% della mortalità totale in Europa a causa dell'esposizione a PM2,5.
Per quanto riguarda l'ozono, è l'Italia, con il quarto della popolazione in Europa, il paese con la più alta stima di morti premature dovute all'inquinamento da ozono (quasi 3 400 all'anno). E' seguita da Germania, Francia e Spagna, con più di 2 300, 1 800 e 1 700 morti premature ogni anno, rispettivamente. Questi quattro paesi, con il 46% della popolazione europea, rappresentano il 54% del totale di mortalità in Europa, a causa dell'esposizione a ozono.
Fonte: http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2015/046-15/046-15-qualita-dell2019aria-in-europa-2014
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