Studenti italiani i primi in Europa per consumo psicofarmaci
Sono utilizzati per migliorare la concentrazione quando si studia e per 'sballarsi' con l'alcol. La ricerca del Cnr di Pisa
di CATERINA PASOLINILi usano per migliorare le prestazioni a scuola e reggere alle lunghe notti in discoteca, per riuscire a dormire dopo aver preso troppi eccitanti o dimenticare la fame rincorrendo magrezze da carta patinata. Ma soprattutto per sballare "legalmente" mischiandoli con l'alcol. Il tutto all'insegna del fai da te, svuotando gli armadietti dei medicinali dei genitori o comprando in rete prodotti che stimolano la concentrazione, l'attenzione, il sonno o l'anoressia.
I dati. In tutta Europa i maggiori consumatori di psicofarmaci non prescritti tra i teenagers (15-19 anni) sono gli studenti italiani. Oltre duecentomila li hanno usati nell'ultimo anno, 395 mila gli under 20 che li hanno provati anche in passato mentre continua a crescere la fetta di coloro che diventano consumatori abituali, che li hanno ingeriti 10 volte o più nell'ultimo mese: sono 43mila, erano 27mila nel 2007. A lanciare l'allarme su un fenomeno in crescita costante, (a parte la cannabis le altre droghe sono stabili), è lo studio Espad italia (european school survey project on alchol and other drugs) condotto dal reparto di epidemiologia e ricerca dell'istituto di fisiologia clinica del consiglio nazionale delle ricerca di Pisa, (Ifc-Cnr).
Medicinali non prescritti. Se il dieci per cento in media dei teenagers italiani ha usato psicofarmaci, la media europea è del 6, a raccontare mercati paralleli, acquisti in rete, farmaci per migliorare prestazioni o compensare l'uso di altre droghe eccitanti. O semplicemente droghe legali. I dati del Cnr raccontano che il 17 % degli studenti tra i 15 e 19 anni hanno almeno una volta nella vita hanno utilizzato psicofarmaci non prescritti, il 9 % lo hanno fatto nell'ultimo anno. Si tratta prevalente di farmaci per dormire, utilizzati durante l'anno dal 6 per cento degli alunni, soprattutto ragazze (8% contro il 4% dei maschi)reggere. Seguono quelli per studiare meglio e più a lungo, per prolungare le notti: sono quelli per l'attenzione e l'iperattività di cui fanno uso il 3 % dei ragazzi. Usano medicinali nati per regolarizzare l'umore il 2,4 % di loro, stessa percentuale per quelli che fanno passare la fame
Alcol e psicofarmaci. "Li prendono soprattuto mischiati con l'alcol, per loro è droga legale e a buon mercato, che trovano in casa o facilmente in rete", sottolinea Sabrina Molinaro, ricercatrice del Cnr che da anni si occupa del fenomeno e che ben conosce il panorama dei consumi di droghe in italia che vede nel 2014 crecere a 600mila i consumatori di cannabis, diminuire a 27mila quelli di eroina, e restare più o meno stabili gli altri stupefacenti con 90mila consumatori di allucinogeni, 60mila hanno preso cocaina, 20mila stimolanti 10 o più volte nell'ultimo anno,40mila gli aficionados delle smart drugs
Un pericolo che non conoscono. Ragazzi che spesso non sanno neppure quello che prendono: 54mila studenti hanno infatti dichiarato di aver assunto sostanze senza sapere cosa fossero esattamente. Ma anche all'estero cresce il consumo di psicofarmaci. Se in Italia sembra soprattutto più che altro per uso ludico, in Inghilterra è legato alle prestazioni, vanno forte quei medicinali nati per la concentrazione, per stimolare l'attenzione. Presi d'assalto dagli studenti in tempo di esami.
Per avere voti migliori. Tanto che alcuni dottori nei giorni scorsi hanno ufficialmente chiesto che questi farmaci, studiati per curare disfunzioni dell'attenzione o della memoria, vengano dati anche ai sani, come ha pubblicato il Times nei giorni scorsi , per migliorare le capacità e non solo. Ora sono usati da dieci studenti su cento per migliorare le loro performace liceali o universitarie. Li trovano soprattutto in rete, "e spesso non sanno nemmeno cosa prendono, qualcosa che non ha nulla a che vedere con quello che pensano", dicono i medici convinti che una liberalizzaizone potrebbe essere una strada da percorrere.
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