L'ANTITRUST INDAGA SUL BUSINESS DEI VACCINI
Sotto il profilo dell’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato sussistono circostanze che fanno presumere che, nel settore dei vaccini obbligatori a carico del SSN, esistano ostacoli al corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali, troppo spesso i prezzi sono differenziati pur essendo medesimi prodotti. Ogni vaccino può costituire un conseguente monopolio commerciale
di Cinzia marchegiani
Finiscono sotto lente d’ingrandimento i vaccini di uso umano, L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato facendo riferimento all’articolo 12, comma 2, della legge 10 ottobre 1990, n. 287, ai sensi ha ritenuto procedere ad indagini conoscitive di natura generale nei settori economici nei quali l’evoluzione degli scambi, il comportamento dei prezzi o altre circostanze facciano presumere che la concorrenza sia impedita, ristretta o falsata, il 27 maggio 2015 ha deciso di avviare un’indagine conoscitiva.
Una decisione presa in base della rilevanza dei vaccini in termini di spesa sanitaria a carico del Sistema Sanitario Nazionale, si parla di oltre 300 milioni di euro l’anno, del fatto che l’approvvigionamento dei prodotti avviene tramite gare a evidenza pubblica, e della circostanza che i prezzi di alcuni dei principali vaccini paiono in tendenziale aumento. L‘obiettivo dell’indagine è quello di approfondire i seguenti temi:
1. caratteristiche delle dinamiche commerciali relative ai vaccini per uso umano;
2. sussistenza di criticità concorrenziali nei mercati dei vaccini per uso umano, con specifico riferimento alla situazione italiana alla luce della normativa vigente e atti conseguenti (es. piano nazionale di prevenzione vaccinale);
DETTAGLIO DEL PROCEDIMENTO
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ritenuto procedere all’avvio di una indagine conoscitiva riguardante il settore dei vaccini per uso umano, con specifico riferimento a quelli definiti come obbligatori o altamente raccomandati ai sensi del piano nazionale di prevenzione vaccinale, in quanto sussistono circostanze che fanno presumere che, nel settore considerato, esistano ostacoli al corretto dispiegarsi delle dinamiche concorrenziali.
VACCINI SPESA PUBBLICA RILEVANTE E PREZZI DIFFERENZIATI PER MEDESIMI PRODOTTI
Per l’Antitrust, i vaccini costituendo una delle attività di sanità pubblica di maggior tradizione e impatto sociale, rilevando che risultano attualmente obbligatorie o altamente raccomandate, sono somministrati a carico del Sistema Sanitario, per tale motivo rappresentano per la sanità pubblica una rilevante voce di spesa: secondo primi dati a disposizione, essa è complessivamente corrisposta per l’anno 2013 a circa 322 milioni di euro, pari a circa l’1,6% delle spese totali sostenute annualmente dal Sistema Sanitario Nazionale per l’acquisto di prodotti farmaceutici. A questo approvvigionamento dei vaccini si provvede a mezzo di procedure di acquisto per quantitativi definiti sulla base di una pluralità di criteri (obiettivi di copertura vaccinale, andamenti storici di consumo, ecc.), di cui si fanno tipicamente carico strutture organizzative riconducibili agli enti territoriali. Ma la spia di allarme che ha azionato l’Antitrust riguarda proprio il fatto che tali procedure d’acquisto siano caratterizzate da un ricorso a gare sempre più centralizzate, svolte per via telematica con aggiudicazione al prezzo più basso, in linea con una tendenza ormai consolidata a livello nazionale, anche sulla base di specifici atti normativi, volta a ottenere guadagni di efficienza in termini di risparmio attraverso l’aggregazione della domanda pubblica. Salva tale disposizione di fondo, pare nondimeno persistente una frammentazione della domanda, fino a casi di acquisti ancora realizzati da singole aziende sanitarie locali: ne conseguirebbero differenziali di prezzo per medesimi prodotti anche rilevanti e, almeno a una prima sommaria analisi, non correlati alle quantità acquistate.
PREZZI VACCINI IN CRESCITA E MONOPOLIO COMMERCIALE
L’Autorità Garante ha sottolineato che pur in una prospettiva più generale di tipo industriale è riscontrabile nei vaccini di più recente introduzione la ricorrenza di livelli di prezzo in tendenziale crescita. Al riguardo, appare opportuno segnalare come ciascun vaccino destinato a una particolare patologia costituisca un prodotto non sostituibile con altri aventi differenti destinazioni d’uso. Sotto il profilo dell’analisi antitrust, dunque, ogni vaccino può costituire un distinto mercato del prodotto e un conseguente monopolio commerciale, il che nel caso dei vaccini plurivalenti e di quelli c.d. innovativi pare rappresentare la norma.
RISCHI DI RENDITE MONOPOLISTICHE, STRATEGIE TECNICHE PRICING
E’ stato fatto presente che la natura biologica complessa dei vaccini, da cui consegue che allo stato non sussista un loro significativo orizzonte di “genericazione”, da un punto di vista concorrenziale appaiono pertanto rilevanti i rischi d’instaurazione di rendite monopolistiche, eventualmente accentuate dal radicamento di asimmetrie contrattuali a vantaggio delle imprese nella definizione dei prezzi, anche attraverso sofisticate strategie di pricing selettivo. Ciò, si rileva, avverrebbe rispetto a prodotti che spesso rappresentano interventi obbligatori a fini di salute pubblica, dunque alla base di una domanda tanto vincolata quanto priva – perlomeno nei casi di prodotti per i quali non sussistono alternative – della possibilità di sfruttare appieno gli effetti competitivi delle procedure di gara.
DISCIPLINA NON OMOGENEA VIGENTE A LIVELLO NAZIONALE COMPETITIVITA’ GARE
La portata tendenzialmente globale dei profili monopolistici possono instaurarsi anche dalle possibili condotte d’impresa nell’ambito delle gare pubbliche per la fornitura dei vaccini, criticità accentuate da una disciplina non omogenea vigente a livello nazionale in materia di vaccini, anche rispetto ai relativi regimi di obbligatorietà: in una prospettiva concorrenziale, ciò potrebbe influire sugli andamenti commerciali dei prodotti interessati.
AVVIO ANALISI SETTORE DEI VACCINI E CONSULTAZIONE
Al fine di meglio valutare l’effettiva sussistenza delle criticità sin qui richiamate l’Autorità ritiene pertanto opportuno procedere ad una analisi del settore dei vaccini per uso umano, nel corso della quale si cercherà di effettuare una ricognizione esaustiva degli assetti di mercato rilevanti e delle dinamiche concorrenziali ivi esistenti con specifico riferimento alle vaccinazioni definite come obbligatorie o altamente raccomandate ai sensi del piano nazionale di prevenzione vaccinale. In una prospettiva di supporto alle proprie ordinarie attività d’indagine conoscitiva, e in linea con le migliori pratiche esistenti a livello internazionale, l’Autorità ha ritenuto opportuno avviare una consultazione aperta (c.d. call for inputs) sulle tematiche sopra indicate, con la possibilità d’inviare contributi in proposito all’indirizzo e-mail IC50@agcm.it entro i prossimi 45 giorni.
Fonte: http://www.osservatoreitalia.it/index.asp?art=4466&arg=11&red=3
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