NDR: Troviamo oltremodo scandaloso che si paghino compensi per spingere le vaccinazioni con il terrorismo (desease mongering) delle epidemie.
Inoltre l'articolo sostiene che "Di sicuro, la vaccinazione non costerà nulla ai pazienti" dimenticando che la spesa sanitaria è a carico di tutta la comunità e dei cittadini; E il debito pubblico, la cui PRIMA E MAGGIORE QUOTA è relativa proprio alla spesa sanitaria, continuerà a lievitare all'infinito per ingrassare l'industria farmaceutica, i suoi sostenitori e galoppini.
Meningite, i medici di base vaccinano 150.000 giovani
Accordo con la Regione per velocizzare la “copertura” dei soggetti a rischio Per i pazienti la prestazione sarà gratuita fino a 45 anni, oltre questa età si paga.
FIRENZE. La Regione ha fatto un ragionamento. Deve “proteggere” al più presto la popolazione più a rischio di contagio da meningite. Soprattutto 150mila ragazzi fra i 15 e i 21 anni da compiere. La soluzione è a portata di mano: l’accordo con 3300 medici di famiglia che già li hanno in carico. E così il patto viene stretto. Ogni professionista, in media, avrà una cinquantina di pazienti da vaccinare e, al massimo in un paio di mesi, avrà esaurito il compito. E evitando che vadano in tilt i distretti sanitari.
Per questo sforzo, la Regione pagherà ai medici di famiglia un compenso di 6 euro a paziente, lo stesso che riconosce per la vaccinazione influenzale, come stabiliscono gli accordi nazionali. Ma per contrastare l’emergenza meningite, i medici di base sarebbero stati pronti anche a svolgere la prestazione gratuitamente. Di sicuro, la vaccinazione non costerà nulla ai pazienti, a patto che rientrino nella fascia a rischio: quella fra gli 11 e i 45 anni. A elaborare il piano, il direttore del dipartimento della Sanità della Regione, Valtere Giovannini che, con l’assessore alla Salute, Luigi Marroni, si era fatto promotore di un accordo analogo con i pediatri.
«L’esigenza dalla quale siamo partiti - spiega Giovannini - è quella di contrastare la crisi della vaccinazione che il mondo occidentale sta attraversando. Il modo migliore, a nostro avviso, è di affidarne la promozione a figure che ispirino autorevolezza e fiducia nelle famiglie: i medici di base, appunto. O i pediatri, per i bambini e i ragazzini fino a 14 anni». Infatti, per la vaccinazione diretta, un accordo con i pediatri è stato siglato dalla Regione prima dell’emergenza da meningococco. Quando si è presentata l’esigenza di coprire al più presto la fascia della popolazione più esposta al rischio di contagio, è stato naturale pensare di estendere l’accordo anche ai medici di base. Soprattutto nelle Asl più colpite dalla meningite: Empoli (dove l’esperimento è già avviato), Arezzo, Firenze - dove inizia oggi - Pistoia, Prato, Pisa. «Per rendere più efficace questa operazione - precisa Giovannini - l’idea è di lasciare alle Asl e ai distretti sanitari la vaccinazione delle persone da 21 a 45 anni (gratuita). Vorremmo, invece, che pediatri e medici di famiglia si concentrassero sulla vaccinazione e ri-vaccinazione dei ragazzi da 11 a 20 anni (fino al compimento del 21° anno)».
Da 11 a 14 anni i ragazzi vengono ancora seguiti dai pediatri, da 15 in avanti, invece, sono di competenza dei medici di base «con i quali potranno iniziare a instaurare un rapporto di fiducia proprio da questa vaccinazione. Questa sarà l’occasione per capire che per tutta la vita avranno un medico della sanità pubblica a loro disposizione». E sarà anche l’occasione - conclude Giovannini - «per capire che è possibile organizzare un piano di vaccinazione di massa sostenibile, che non sfocia in una catastrofe organizzativa». Questo anche per la disponibilità dei medici di base: Fimmg, Intesa sindacale, Smi, Snami sono le sigle sindacali pronte a sottoscrivere l’accordo che la giunta regionale ha appena adottato con una delibera di giunta. «Non credo - conferma Vittorio Boscherini, responsabile regionale di Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale - che ci saranno professionisti non disponibili a effettuare la vaccinazione. In questa prima fase, però, l’attenzione sarà concentrata soprattutto sui giovani fino a 21 anni, considerati il serbatoio del contagio. Proteggendo loro, riusciremo a eradicare l’infezione che è il nostro primo obiettivo. Ovviamente, su richiesta vaccineremo anche pazienti da 21 a 45 anni, per i quali il vaccino è gratuito. Oltre quell’età, invece, il vaccino deve essere acquistato in farmacia».
Ilaria Bonuccelli
Articolo trovato su: http://www.vacciniinforma.it/?p=2635
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