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QUANDO I MEDICI SCIOPERANO I MORTI DIMINUISCONO

(NDR) Prima o poi si arriverà ad un punto in cui saremo costretti, grazie all'igniavia della politica e del giornalismo, ad occuparci di questi temi. Se non lo faremo noi, lo farà la storia, portandoci dritti ad un nuovo processo di Norimberga, le cui trame sono perlopiù sconosciute. D'altronde la IG-Farben non era nient'altro che la progenitrice dei grandi gruppi di potere che oggi controllano "scienza e coscienza" di tutto l'indotto. Ivan Ingrillì


QUANDO I MEDICI SCIOPERANO I MORTI DIMINUISCONO


di Franco Libero Manco

Gli errori in medicina causano più vittime degli incidenti stradali, dell’infarto e di molti tumori. Dagli 8 milioni d’italiani che ogni anno vengono ricoverati in ospedale, il 4% (320.000) invece di venire curati subisce danni più o meno permanenti alla salute (Metro, 12 giugno 2002).
Si stima che almeno 90-100 persone ogni giorno (tra 14 mila e 50 mila all’anno) muoiono in Italia per gli errori dei medici: scambi di farmaci, dosaggi errati, sviste in sala operatoria (Il Corriere della Sera, 17 settembre 2004).

700.000 infezioni negli ospedali
Questi errori costano alla comunità ben 10 miliardi di euro all’anno. Si calcola che circa 700.000 infezioni vengono contratte ogni anno negli ospedali, una percentuale che corrisponde quasi al 15% dei ricoverati. Il maggior numero di errori si commette in sala operatoria, nei reparti di degenza, nel dipartimento di urgenza e in ambulatorio. Le 4 specializzazione incriminate risultano essere: ortopedia e traumatologia, oncologia, ostetricia e ginecologia, chirurgia generale.
A conseguenza dei danni procurati circa 50.000 denunce sono state depositate presso il Tribunale dei Diritti dell’Ammalato. Quello che sorprende è la ripetitività degli stessi errori negli stessi posti.

Ospedali pericolosi quanto le strade

Dal Corriere della Sera del primo febbraio 2004 leggiamo che in Italia l’80% dei dottori, nell’arco di 20 anni di attività, è indagato almeno una volta. Mentre su Leggo del 25 maggio 2005 troviamo: “La guerra contro l’Iraq? Una passeggiata” in confronto ai danni causati dall’apparato medico-ospedaliero. Gli ospedali sono pericolosi almeno quanto le strade, e costano alla comunità più o meno quanto una mini legge finanziaria. Recentemente il 26 gennaio 2005 Metro così titolava la prima pagina: " Uno su tre intossicato da farmaci usati male".

Quando i medici scioperano i morti diminuiscono
Mancano dati volti ad appurare gli effetti dei farmaci su scala sociale, visto che la morte è solo la punta dell’iceberg dello stato terminale di una patologia. Tra le mie carte ho sempre tenuto da parte un articolo ritagliato da un giornale di qualche anno fa, dal titolo “Quando i medici scioperano i morti diminuiscono”. L’articolo, a firma di Robert Mendelson dice: “Quando i dottori scioperano, in tutto il mondo, si ottiene lo stesso risultato: diminuisce il tasso di mortalità”.
Tra i vari scioperi che elenca l’articolista è interessante quello avvenuto in Israele, in cui negli 85 giorni di durata il tasso di mortalità si è abbassato del 50%. Ciò ha provocato una grave preoccupazione tra gli impresari di pompe funebri che hanno intrapreso uno studio di propria iniziativa ed hanno scoperto che il periodo precedente in cui il tasso di mortalità si era ridotto a tal punto era stato vent’anni prima, durante l’ultimo sciopero dei medici.
L’articolista termina con la domanda (che condivido e auspico): Non sarebbe una buona ragione istituire uno sciopero permanente dei medici?

Fonte: http://www.fiorigialli.it/dossier/view/3_le-arti-del-benessere/914_quando-i-medici-scioperano-i-morti-diminuiscono