Il Decreto Lorenzin e il disprezzo della dignità del medico
Il Decreto Lorenzin e il disprezzo della dignità del medico
Impone scelte diagnostiche autoritarie e arbitrarie penalizzando con gravi sanzioni il medico insubordinato
La classe medica non ha gradito l’ultimo Diktat dei politici, che col consueto disprezzo della dignità e libertà del medico, stanno imponendo scelte diagnostiche autoritarie e arbitrarie penalizzando con gravi sanzioni il medico insubordinato. Da decenni i burattini politici delle multinazionali si sono arbitrariamente interposti tra medico e paziente gestendo interamente tutti i settori della sanità, con criteri clientelari e nel rispettoso e zelante ossequio solo degli interessi delle multinazionali del farmaco, mai dei disprezzati sudditi italiani.
Già nel 1996, questi onesti e disinteressati servitori del popolo italiano, avevano realizzato una dittatura terapeutica eliminando completamente la libertà del medico di prescrivere secondo scienza e coscienza, applicando in ogni singolo caso le relative evidenze scientifiche reperibili in letteratura, ricercando il miglior rapporto tra efficacia e tollerabilità di ogni farmaco, impiegato in base all’esperienza professionale propria e dei colleghi.
Solo ed unicamente grazie alle ricerche e ai documentati risultati clinici del Prof Luigi di Bella, nel 1997, l’opinione pubblica prese coscienza della gravità e del pericolo per la salute e la vita, di una sanità autoritaria tirannicamente gestita da una classe politica corrotta. Grazie al movimento di opinione creato dal Prof Di Bella, sotto la pressione dell'opinione pubblica, nel 1998 fu formulata e applicata la disposizione di legge, la cosiddetta “legge Di Bella” (articolo 3, comma 2 D.L. n. 17 del 23 febbraio 98, conv. con modificazioni, dalla legge 8 aprile 1998, n. 94), che ridava dignità e libertà al medico consentendogli di prescrivere al di fuori dei vincoli burocratici ministeriali secondo scienza e coscienza, in base alle evidenze scientifiche, allora, come oggi, in gran parte disattese dal prontuario Ministeriale.
Dopo aver grossolanamente falsificato la sperimentazione del 98 sul Metodo Di Bella, come ampiamente documentato, e aver fatto instancabile e continua opera di disinformazione sul Metodo Di Bella, solo nel 2007, nella completa indifferenza della classe medica, restaurarono la dittatura terapeutica. Prodi, con la Finanziaria 2007 (al comma 796, lettera Z), abrogò la disposizione di legge introdotta sotto la pressione dell'opinione pubblica nel 1998, la cosiddetta “legge Di Bella” (articolo 3, comma 2 D.L. n. 17 del 23 febbraio 98, conv. con modificazioni, dalla legge 8 aprile 1998, n. 94), che aveva consentito ai medici di prescrivere al di fuori dei vincoli burocratici ministeriali secondo scienza e coscienza.
Vi fu un precedente significativo: nel 1996 la CUF (commissione unica del farmaco, oggi AIFA) presieduta pro tempore dal Prof Silvio Garattini, bloccò la distribuzione in farmacia della melatonina. Il governo di allora, accogliendo la richiesta del farmacologo, con il decreto 161 del 25 marzo, stabilì condanne penali per i medici che l’avessero prescritta. Il prodotto è sempre stato da banco, venduto sugli scaffali dei supermercati, conosciuto in passato perché permetteva di risolvere i problemi da jet lag. La Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso dei pazienti, dichiarò poi incostituzionale il decreto. Oggi sulla Melatonina, nel massimo motore di ricerca scientifico, il National Library of Medicine, www.pubmed.gov si reperiscono oltre 21.000 pubblicazioni e la documentazione del suo ruolo rilevante, fondamentale, in assenza totale di tossicità, sia nel cancro, che nelle malattie degenerative, e sulle maggiori reazioni e funzioni vitali. Il Prof Di Bella malgrado il decreto ministeriale non solo continuò a prescrivere la Melatonina, ma in calce alla ricetta siglava che il Ministero con decreto ne vietava l’uso, esempio e monito ad una classe medica che ha aspettato di perdere l’ultima traccia di indipendenza libertà e dignità prima di reagire.
Fonte: http://www.lafucina.it/2015/09/25/decreto-lorenzin-di-bella/