I danneggiati da vaccino, quelli che tutti vogliono dimenticare
Sono sempre di più i genitori che si pongono domande prima di vaccinare i propri figli; nessuno li informa della possibilità di danni irreversibili. In questi anni le vittime sono state tante; mille, secondo un calcolo approssimativo che però potrebbe essere altamente sottostimato.
Capita sempre più di frequente che i genitori si pongano domande prima di vaccinare i figli; domande legittime, ma che spesso non trovano risposta, dubbi plausibili che spesso vengono liquidati dall’altra parte seccamente, con durezza, con aggressività, con poche parole tese a chiudere subito la questione e a generare paura. Eppure, porsi domande e fermarsi a riflettere è vitale per compiere una scelta consapevole e informata, diritto che fatica moltissimo ad affermarsi. Riflettere è vitale anche a fronte dei dati sulle persone, in gran parte bambini, che a causa delle vaccinazioni ricevute sono rimaste invalide o hanno riportato danni comunque irreversibili. Stiamo parlando di un mondo sommerso, cui le istituzioni non vorrebbero dare voce e cui spesso non si danno nemmeno le risposte adeguate in termini di cure e sostegno. Ne sa qualcosa Nadia Gatti, presidente del Condav, il Coordinamento nazionale danneggiati da vaccino. Da oltre dieci anni Nadia sta portando avanti la battaglia sua e di altre centinaia di famiglie che, come lei, hanno vissuto la tragedia di un figlio danneggiato dalle vaccinazioni.
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