Vaccini sì, vaccini no
Al momento si è aperta una discussione multimilionaria sui vaccini. Multimilionaria se ci si limita all’Italia.
E’ una discussione che interessa la salute dei cittadini, in special modo quella di neonati, bambini e vecchi, discussione che, però, vede a rischio il business multimiliardario delle industrie farmaceutiche.
Davanti ad ordini di grandezza del genere non si possono guardare le sottigliezze che si chiamano effetti collaterali. Sì, perché come per ogni farmaco anche per i vaccini esistono effetti collaterali, peraltro debitamente descritti nei bugiardini, quei foglietti che sono inseriti nella confezione. Non tutti li leggono, ma sono molto importanti per la ditta fabbricante perché, se dopo la somministrazione del vaccino si verificano degli effetti patologici, difficilmente si può far causa alla ditta dal momento che il paziente era, da un certo punto di vista debitamente, informato sui rischi che ha accettato, comprando scatola, prodotto e note informative con tutti gli annessi e connessi.
Leggendo per bene ciò che la ditta scrive si capisce che il beneficio di un effetto protettivo contro un potenziale attacco del virus/batterio viene “compensato” dalla possibile insorgenza di sintomi che vanno dalla febbre alla tachicardia, all’alterazione della pressione fino a encefalopatie, e, come si legge, ad esempio, nel bugiardino del vaccino trivalente Tripedia, autismo.
E’ vero che l’invenzione dei vaccini è stata un passo essenziale per la sopravvivenza dell’umanità, ma ora il business ha preso il sopravvento sulla scientificità del processo.
I vaccini di ora vengono visti con l’ottica di “quanti se ne possono vendere”, “”quale forma di pubblicità terroristica ha più impatto sulla popolazione” , “come convinco il politico a promulgare una legge per rendere la vaccinazione (qualsiasi essa sia) obbligatoria”.
Anni fa qualche casa farmaceutica convinse i ministri della salute di vari paesi che ci sarebbe stata un’epidemia di influenza ad opera del virus H1N1 che sarebbe stata pari agli effetti della Spagnola che tra il 1918 e il 1920 fece più morti della Prima Guerra Mondiale.
Vari governi comprarono milioni di dosi di vaccini che alcuni anni dopo hanno poi silenziosamente distrutto perché scaduti o, comunque, inutilizzati senza che l’epidemia ci sia stata. A quell’epoca molti medici si rifiutarono di farsi vaccinare perché dubbiosi anche sull’efficacia stessa del vaccino, dal momento che non c’era stata sperimentazione sufficiente.
Però da quell’esperienza le case farmaceutiche hanno scoperto o, forse, confermato che i politici sono facilmente “manovrabili”, se non altro perché statisticamente incompetenti. Quindi, agiscono su di loro. Il popolo non deve pensare e non deve obiettare. Si vuole imporre, così, la vaccinazione obbligatoria per i bambini che frequentano un asilo o una scuola. Pena il non esservi accettati. Addirittura si minacciò di togliere la patria potestà a chi non lasciava vaccinare il figlio. Una dittatura non potrebbe essere più efficace.
Per quanto mi riguarda, io non mi vaccinerò mai più. Sono già stata ricoverata due volte in ospedale a seguito di vaccinazioni. Una mia amica l’anno scorso è stata ricoverata per un mese dopo una vaccinazione subita controvoglia. Ho conosciuto una ragazza che ha sviluppato un’encefalopatia a seguito della somministrazione di un vaccino: sopravvissuta ma lesa nelle sue facoltà cognitive.
C’è chi è molto critico verso questi effetti collaterali, ma il principio di causa-effetto dovrebbe essere preso in seria considerazione anche se non se ne capiscono del tutto o per niente i meccanismi. Se ci sono degli effetti indesiderati, questi si manifestano in poche ore, al massimo 24- 48 ore dalla somministrazione.
Forse le ipotesi di questa tossicità possono essere ricercate in osservazioni del vaccino al microscopio elettronico. Così si può facilmente identificare l’ idrossido di Alluminio che la ditta immette scientemente, ma perché iniettare Alluminio in un bimbo di due mesi? L’Alluminio è già correlato con malattie neurologiche e su questo non c’è spazio di discussione.
Nelle mie osservazioni al microscopio elettronico, però, io ho visto altre presenze estranee che a mio avviso non hanno niente a che fare con il vaccino e la sua funzione. Particelle di Piombo, di acciaio, di Zolfo e Bario. Suppongo che si tratti d’inquinanti, cioè di qualcosa di non voluto correlato al processo industriale di produzione. Le ditte produttrici hanno un controllo solo sul processo e le verifiche sul prodotto finito non sono così stringenti. Ora l’iniezione di questi corpi estranei e di virus anche molto aggressivi seppur “debilitati” può produrre tutti gli effetti indesiderati che la casa farmaceutica dichiara. E’ una questione di causalità. Se il detrito come uno di quelli che ho rilevato nei vaccini portato dal sangue va ad aderire alle pareti del cuore, può indurre una semplice tachicardia. Se, invece, finisce nel cervello, può indurre infiammazioni, cioè encefalopatie e, per la sua tossicità chimica, può indurre necrosi.
Fonte: http://www.lastampa.it/2015/10/25/blogs/nanopatologie/vaccini-s-vaccini-no-LZHlpIbeGvyEKxGd5d6uyL/pagina.html
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