Quegli incoscienti che non vaccinano
Dopo aver letto le notizie allarmiste sul calo delle vaccinazioni in molti giornali nazionali abbiamo posto qualche domanda al dottor Mosconi, del Centro Studi Medicine Naturali di San Marino
l tam tam mediatico di questi giorni sulle vaccinazioni è assordante e studiato ad hoc per spaventare, invocando epidemie e pandemie, i lettori di giornali e quotidiani, sia on line che off line.Il clima di paura, si sa, aiuta molto in situazioni in cui serve “un pugno di ferro” e questo è ciò che sta accadendo in proposito. È come un film già visto: se tutti hanno paura degli immigrati saranno felici che si chiudano le frontiere, se da alcuni paesi arriva il terrorismo allora meglio bombardarli, se le malattie sono diffuse dai bambini non vaccinati meglio isolarli, non farli andare a scuola, perché potrebbero far ammalare tutti gli altri.
Invece di indagare senza pregiudizio le scelte di quelle famiglie che, informate e consapevoli, decidono di non vaccinare, questi genitori vengono bollati come “i soliti incoscienti” che minano la salute pubblica.
Scienza e Conoscenza, prima di tirar su barricate, si fa delle domande. Dopo aver letto le notizie allarmiste di molti giornali nazionali abbiamo posto qualche domanda al dottor Mosconi, del Centro Studi Medicine Naturali di San Marino.
Dottor Mosconi, lei è un medico di esperienza pluri-decennale e immagino che si sarà confrontato con tante famiglie che avevano dubbi sui vaccini. Qual è il suo punto di vista su queste famiglie che decidono di non vaccinare, sono davvero incoscienti ed egoisti verso la comunità?
La risposta a questa domanda prevede di conoscere i motivi dell’obiezione, quindi anche il motivo del consiglio all’obiezione.
Il motivo del consiglio all’obiezione, come ripeto da svariati anni, è che i vaccini non sono efficaci, cioè non è vero che abbiano una qualunque attività preventiva nei confronti delle malattie per le quali sono indicati.
Oziosamente, si può riflettere sul fatto che la probabilità di contagio sia per i bambini non vaccinati un eventuale pericolo rispetto a quelli vaccinati, e quindi che la comunità in ogni caso sia protetta. Questo supposto (e non concesso) che la vaccinazioni generi questo tipo di protezione.
Resta comunque l’osservazione della maggior salubrità e resistenza alle malattie dei bambini non vaccinati rispetto a quelli vaccinati, in particolare nell’ambiente scolastico.
Cosa ne pensa della situazione attuale in cui sembra imminente un decreto legge che obbliga i bambini che frequentano la scuola a essere vaccinati?
Non credo che lo Stato, e per lui un qualunque governo, avrà questa sfacciataggine dolosa che fra l’altro cozzerebbe con i principi costituzionali.
Il punto fermo su cui si basano tutte le campagne legate all’obbligo vaccinale parlano dei “non vaccinati” come possibili untori di malattie e li colpevolizzano per l’abbassamento dell’“immunità di gregge”, la quale può proteggere la popolazione dal ritorno di epidemie.
Altri sostengono invece che i bambini vaccinati possano diffondere le malattie, visto che in alcuni casi, sviluppano proprio la malattia per la quale vengono vaccinati (come ad esempio l’attuale pertosse). Lei che ne pensa?
Penso che l'ultima supposizione si possa verificare con grande probabilità, come dimostra la storia delle epidemie indotte.
Come già ripetuto in altri spazi, sarebbe bene esaminare la condizione epidemiologica di tutte quelle comunità che, per diversi motivi, rifiutano la pratica vaccinale. È un’indicazione fedele in più, se ce ne fosse bisogno, dell’inutilità dei vaccini e dell’infedele informazione.
Il continuo aumento del numero di famiglie che scelgono di non vaccinare i propri figli fa pensare che ci possano essere dei punti oscuri dietro a questa pratica. I bugiardini (o foglietti informativi) dei farmaci utilizzati per la vaccinazione non vengono mostrati ai genitori, ma è risaputo che prevedono un’infinità di effetti collaterali anche gravi, oltre a contenere sostanze cancerogene e neuro-tossiche. È davvero così?
Che i bugiardini prevedano o meno un sacco di effetti collaterali è poco importante, come dice il nome stesso del foglietto. Ciò che importa è la realtà della denuncia continua di numerosissimi effetti collaterali di ogni tipo, in tutta la gamma di gravità, che continuamente raccolgono e fanno presenti le organizzazioni che si occupano di questo tipo d’informazione. Effetti collaterali che sono previsti perché conosciuti dallo Stato che li ammette implicitamente con la pratica dell’indennizzo del danno da vaccino.
Sempre più numerose sono le sentenze che testimoniano questa realtà.
In un discorso più ampio di libertà di scelta terapeutica, come diritto imprescindibile di ogni persona, come può essere visto l’obbligo vaccinale?
Delegare allo Stato decisioni che riguardano trattamenti sanitari obbligatori non potrebbe minare la libertà personale di ogni individuo?
Per capire i vari modi di trattare questo problema con la dinamica dialettica inter partes che ne è alla base, sarebbe utile conoscere la posizione degli altri Stati e basterebbero quelli europei.
Nota per il lettore
"La redazione mi chiede una bibliografia, ma trovo qualcosa da obiettare nel fornirla: la possibilità che sia intesa come parziale.
In compenso posso consigliarvi una bibliografia infinita che preveda di consultare i pro e i contro del problema nei più vari aspetti: internet.
Molti si lamentano della difficoltà di prendere una decisione confrontando pareri così diversi e opposti, ma è proprio questo il nocciolo del problema: dobbiamo faticare per procurarci la notizia e per valutarla nella maniera più corretta e consapevole, esorcizzando un sistema di sicuro errore: la paura e la pigrizia.
Un’informazione in più significa la possibilità di scegliere, non da pecore spaventate ma da uomini consapevoli.
Buona bibliografia a tutti".
Dott. Paolo Mosconi
Intervista a cura di Romina Alessandri
fonte: http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/perche-le-vaccinazioni-non-sono-efficaci.php
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