Aifa travolta dai conflitti di interesse
Aifa travolta dai conflitti di interesse
Prima la sospensione del presidente, poi le pesantissime ombre (o qualcosa di più) sul direttore Luca Pani. L'Agenzia Italiana del Farmaco è travolta dagli scandali, ma i cittadini continuano a sapere poco o nulla.
Chi accusa chi e perchè? Rese dei conti? Futuri colpi di scena? Effettive irregolarità amministrative? Oppure c’è ancora di più e quello che è emerso è solo la punta di un iceberg? Prima è arrivata la sospensione del presidente Pecorelli per livello massimo di conflitto di interesse, insostenibile.
Poi le accuse pesantissime al direttore generale Luca Pani. Cosa succede all'Agenzia che dovrebbe guadagnarsi la fiducia di cittadini e istituzioni e chiamata a giudicare sulla sicurezza dei farmaci che assumiamo? A Pani sono stati richiesti 700mila euro da parte del Collegio dei revisori dell’Agenzia che il Dg avrebbe riscosso sforando il tetto dei compensi per i dirigenti della Pubblica Amministrazione.
«Il comparto del farmaco e i suoi enti regolatori sono stati già oggetto in Italia di gravi situazioni di accertata illegalità (Farmacopoli nei primi anni ’90, quando l’Aifa ancora non esisteva) e poi di sospetti e accuse altrettanto gravi alla fine del 2008 con il rinvio a giudizio e relative dimissioni dell’allora DG Aifa Nello Martini (poi assolto poco più di un mese fa da tutte le accuse senza che sulla sua vicenda si sia però poi fatta piena luce in sede politica e nella stessa Agenzia) - scive Cesari Fassari su Quotidiano Sanità - Anche all’epoca della vicenda Martini, come oggi per quella che coinvolge Pecorelli e Pani, fioccarono ipotesi e retroscena attorno all’Aifa, a conferma di un clima e una cultura imperante in quell’ambiente fatti di troppi segreti e silenzi che rischia di ripercuotersi (almeno nell’immaginario) anche sulla stessa gestione dei processi decisionali, tanto da sollevare diversi dubbi con reiterate richieste di chiarimenti in Parlamento (vedi in ultimo la recente risoluzione dei Cinque Stelle sulla gestione delle trattative per i prezzi dei nuovi farmaci contro l’epatite C)».
Sarebbe il momento che i cittadini venissero messi al corrente con trasparenza di cosa sta accadendo anzichè essere messi a tacere con aggressività ogni volta che osano chiedere spiegazioni e avanzare dubbi.