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Influenza, Influenze e Farmacovigilanza … Qualcosa da rivedere?

Influenza, Influenze e Farmacovigilanza … Qualcosa da rivedere?

Qualche riflessione in più aldilà del martellamento mediatico che ci viene propinato in queste stagioni, ogni anno. Magari scopriremo che a dire qualcosa di diverso sono gli stessi organismi di controllo preposti. Sorpresi?

Continua incessante il martellamento stagionale sull’antinfluenzale che prende spunto sempre e comunque dal calo di adesioni. Tutti i massimi esponenti del gotha sanitario nazionale si affrettano a ripetere settimanalmente il mantra del “calo delle vaccinazioni a causa degli allarmi infondati” [1][2].

Che un calo ci sia stato (discesa libera o slalom speciale che sia …) in questi ultimi anni non è certo una sorpresa per nessuno, tanto più dopo gli scandalosi scivoloni della “Pandemia” H1N1 (Suina) della stagione 2009/2010 (ed anche delle precedenti Aviaria & C.), ma ci si ostina ancora a trovare il “colpevole” nei cosiddetti “allarmi infondati”. Con la grande risonanza dell’incarico ricoperto, Walter Ricciardi (Presidente dell’ISS) afferma anche che ci sarebbero diversi studi che “mostrano un effetto protettivo del vaccino, sia fra i bambini di età compresa fra i 6 mesi e i 2 anni …”. Peccato che autorevoli ricercatori [3] e gli stessi CDC [4] americani smentiscano clamorosamente questa “promozione gratuita del vaccino” che definire azzardata è un eufemismo.

Ricciardi poi non può resistere dall’evocare il salvifico “effetto gregge” anche per questa vaccinazione (che dovrebbe ostacolare il propagarsi del virus …), dimentico del fatto che, come abbiamo avuto modo di dimostrare ampiamente [5], le sindromi influenzali e i ceppi virali estranei al preparato vaccinale girano in piena libertà senza alcuna possibilità di contrasto. A rompere le uova nel paniere quest’anno ci si è messo pure il meteo, che sfortuna!

Ancora una volta Federconsumatori ha voluto ribadire la priorità dell’informazione corretta verso i cittadini [6], contro ogni forma di allarmismo ingiustificato, partendo proprio da una nuova etica nella comunicazione per ricostruire un rapporto di fiducia che si è oramai degradato. Nella nota leggiamo:

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