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Germania, emergenza malasanità: quarantamila morti per infezioni in ospedale

Germania, emergenza malasanità: quarantamila morti per infezioni in ospedale


ore 22.21 del 27 febbraio 2014

I dati shock della società di monitoraggio Dghk. Oltre un milione di pazienti l'anno infettati nelle corsie, il 50% dei casi è evitabile. Ma le statistiche ufficiali sono molto più bassedal corrispondente ANDREA TARQUINI

BERLINO - Oltre quarantamila morti ogni anno per infezioni contratte in ospedale, il doppio di quanto riconosciuto dalle statistiche ufficiali. A leggerle così sono cifre che fanno pensare a un paese povero e sventurato, o mal governato. E invece no: riguardano la Germania, prima potenza europea, quarta economia mondiale, patria di welfare sanità e altri servizi sociali ammirati e invidiati dal mondo intero. Li ha divulgati uno studio della Società tedesca per l'igiene negli ospedali (Dghk), ampiamente ripreso da siti e agenzie di stampa.


Una notizia che invita a riflettere sui limiti e le contraddizioni del modello Germania, tanto più che segue di poche ore quella data da un rapporto del DIW, uno dei più autorevoli istituti di ricerca economica di qui, secondo cui la Repubblica federale è il paese dell'eurozona dove le disuguaglianze di reddito sono le più gravi, e sono cresciute negli ultimi anni, gli anni delle riforme di stato sociale e mercato del lavoro tanto lodate da Bundesbank, Bce, governo di Berlino e indicate come esempio per gli altri paesi del Vecchio continente.

La cifra sui morti da infezione contratta in ospedale dà un'immagine di malasanità sorprendente. Stando alla ricerca della Dghk, oltre un milione di pazienti ogni anno contraggono infezioni durante la loro permanenza in ospedale, e di questi circa 40mila o più muoiono per le conseguenze delle infezioni.


Sempre secondo la Dghk, le statistiche ufficiali parlano di 'soli' 20mila decessi causati da infezioni contratte durante la degenza, ma sarebbero statistiche ritoccate "per volere delle lobby ospedaliere", ha detto al quotidiano Waz il presidente della stessa Società per l'igiene negli ospedali, Klaus-Dieter Zastrow. Stando sempre all'associazione, almeno il 50 per cento di queste infezioni sarebbero evitabili, se non fosse per la trascuratezza delle strutture, che "incassano soldi senza preoccuparsi dell'igiene". Zastrow chiama in causa anche i legami tra il Ministero della Sanità e i gestori degli ospedali. In diversi nosocomi, dice ancora Zastrow la cui intervistas è leggibile sul sito della Waz, si riscontrano casi eclatanti di trascuratezza rispetto alle norme igieniche. Casi talmente seri, egli aggiunge, che sarebbe opportuno e necessario mettere alla berlina gli ospedali responsabili di tali manchevolezze rendendo pubblici i loro nomi, come in una lista nera per difendere i diritti e la salute dei pazienti e dei cittadini in generale.