Si sente parlare sempre più dell’eventuale opportunità di vaccinarsi. Esistono molte controversie su questo argomento in quanto alcuni medici orientano il paziente alla vaccinazione mentre altri appoggiando la teoria dell’ olos (metodica olistica). I secondi considerano l’essere umano, nella sua completezza ovvero” corpo, mente, emozioni e spirito.
Partiamo dal presupposto che c’è una enorme differenza tra i vaccini che si utilizzavano nel secolo scorso e quelli attuali. Inizialmente il vaccino si produceva dal virus del momento, oggi, per motivi economici e di “prevenzione” il vaccino non è più di fatturazione naturale ma sintetica, ossia prodotto in laboratorio. Attualmente la maggior parte dei vaccini sono tutti formati da proteine decomposte con aggiunta di composti chimici che di per sè potrebbero provocare un rapido avvelenamento dei sangue. Si evince dal fatto che sono sempre più presenti patologie e morti inspiegabili correlate alle stesse vaccinazioni. Il mondo è letteralmente saturo di batteri che se “attaccassero” veramente, l’ umanità si sarebbe estinta da parecchi anni. ( leggi teoria del dott. Knoch).
L’uso e l’abuso di prodotti di sintesi (chimici) che nulla hanno a che vedere con il nostro organismo e tanto meno con il nostro sistema immunitario di certo produrranno effetti indesiderati per il nostro organismo. Molti medici e operatori del S.N.S. conoscono i rischi ma li nascondono agli utenti finali.
Se la gente sapesse cosa le viene iniettata per “curare” un corpo fin troppo intossicato sicuramente eviterebbe le inoculazioni. La somministrazione per via parenterale, oltre a svantaggi di tipo pratico, ha un importante svantaggio immunologico. L’iniezione non è l’usuale porta d’ingresso per la maggior parte degli antigeni patogeni contro cui la vaccinazione è diretta. Nonostante i notevoli progressi compiuti dalla ricerca sui "vaccini", esistono ancora molti difetti ai quali sembra difficile porre rimedio. Dovremmo cominciare ad entrare nell’ottica che le case farmaceutiche sono aziende quotate a Wall Strett; basti pensare che solamente per le ricerche in America si investono 31 miliardi di dollari e che il 75 % dei nuovi farmaci in circolazione altro non sono che farmaci di vecchia generazione (1970-80) riveduti e corretti.
Un esempio pratico della ricerca e del marketing è il Papilloma Virus. Creare ”nuove malattie” per poi lanciare il nuovo farmaco e testarlo su gente sana. Senza dimenticare l’ultimo gradino del marketing, il più importante: l’informatore scientifico. Questi, per collusione, promesse di viaggi per congressi in posti vacanzieri ed eleganti, convince il medico o il farmacista, a promuovere il prodotto ( comparaggio). I veri problemi dei vaccini (oltre alla composizione chimica del “farmaco ) sono la molteplicità degli antigeni. Se è possibile vaccinare "contro gli antigeni", è anche vero che risulta impossibile vaccinare contro diversi tipi di antigeni.
Qualsiasi vaccino, per perfetto che sia, risulterà efficace solo per l’antigene per cui è stato studiato. La capacità del virus e la sua mutazione, come accade per i virus influenzali, risulterà inefficace alla successiva evoluzione virale. Quindi si deduce che anche se ti vaccini per combattere l’influenza in corso, non significa assolutamente che ne sarai immune.
Fonte: http://www.internationalpost.org/contents/Vaccino_si__Vaccino__no!_891.html#.V0WOG2bVsUF
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